Matteo Salvini torna in Campania per tre giorni e incontra gli agenti della Polizia penitenziaria ed il direttore del carcere di Secondigliano, a Napoli, chiedendo 200 uomini in più per la struttura e l’altro carcere di Poggioreale. Incontrerà anche il candidato del centrodestra alle regionali, Stefano Caldoro, sul quale in passato aveva espresso qualche perplessità.
“I sondaggi ci danno indietro in Campania? – ha detto ai giornalisti – per me l’unico sondaggio che conta è quello delle urne. Per De Luca, nuovo attacco sulla sanità campana. “Negli ultimi anni sono stati oltre 50mila i campani che hanno dovuto farsi curare fuori regione”. Il leader della Lega ha promesso impegno anche per lo smantellamento del campo rom di Giugliano, che ha definito “indegno di un Paese civile per chi ci vive e per chi ci vive vicino”. “In Campania – ha annunciato Salvini -tornerò altre due volte prima della conclusione della campagna elettorale”.
Conversando con i cronisti al termine della visita al carcere di Secondigliano, ha commentato: “Ho trovato lavoratori e lavoratrici ai limiti che però, purtroppo, spesso sono indagati loro per le denunce dei delinquenti. Bisogna rimettere al centro i poliziotti perché tra le guardie e i ladri dobbiamo sempre comunque stare con le guardie”. La richiesta di Salvini è quella di ampliare il numero di agenti presenti nella struttura. “Scriverò a nome del direttore del carcere della città di Napoli e degli agenti che lavorano in condizioni impossibili perché mandi il personale a Napoli e a Secondigliano. Mancano almeno 200 agenti – osserva il leader del Carroccio – e oggi su 11 garitte ne è presidiata una. Mancano telecamere, entrano telefonini, c’è la follia, su cui scriverò al sindaco de Magistris e al prefetto Valentini, di un campo rom confinante con un carcere di massima sicurezza che ospita i camorristi. C’è bisogno di investire sulla sicurezza e sulla Polizia penitenziaria”.
Il senatore leghista giudica il penitenziario di Secondigliano “una struttura di eccellenza con al massimo due detenuti per cella, scuole medie e superiori, corsi universitari, officine, tante opportunità per i detenuti. Il problema – precisa – è che, a fronte di 1400 detenuti, sono in servizio neanche 600 poliziotti. Seicento per seguirne 1400. È difficile. I detenuti qua non hanno problemi, i problemi sono solo e soltanto delle donne degli uomini in divisa”. IN ALTO IL VIDEO