I carabinieri della compagnia di Maddaloni hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale, emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, nei confronti di 7 persone: Fabio Romano, 29 anni, Antonio Tagliafierro, 30, Giovanni Ventrone, 44, finiti in carcere; Aniello Zampella, 21, Domenico Tagliafierro, 22, ai domiciliari; Luigi Iovino, 32, e Maria LuciaTraviso, 27, sottoposti a divieto di dimora nel comune di residenza.
Il provvedimento scaturisce dall’attività di indagine posta in essere da aprile 2017 a novembre dello stesso anno, nata come ulteriore sviluppo investigativo susseguente all’omicidio di Francesco Correra (avvenuto nel settembre 2015) per motivi riconducibili alla gestione della piazza di spaccio a Maddaloni, in via Feudo 54. I militari del nucleo operativo sono riusciti a ricostruire l’effettiva esistenza di un articolato sodalizio criminale dedito al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish, cocaina, eroina e crack, avente come base logistica proprio il comprensorio di case Iacp di Maddaloni, in via Feudo. Durante l’attività di indagine sono stati riscontrati ben 56 episodi di cessione di sostanza stupefacente.
Le attività intercettive telefoniche, ambientali e video, hanno permesso di identificare il capo del sodalizio criminoso in Fabio Romano, che si serviva attivamente di più pusher. Gli altri sodali si spartivano il controllo di una determinata e ben precisa attività all’interno del gruppo: Giovanni Ventrone fungeva da “custode” dello stupefacente e del materiale di confezionamento (detenendo il tutto in una soffitta di una sua abitazione), Aniello Zampella gestiva autonomamente un pacchetto di clienti facendo riferimento alla figura di Fabio Romano per l’approvvigionamento, Antonio Tagliafierro, Domenico Tagliafierro e Luigi Iovino erano i tre maggiori di pusher del gruppo, mentre Maria Lucia Traviso gestiva la rendicontazione sia della sostanza stupefacente che dei proventi illeciti.