Aversa, Golia: “Il mercato ortofrutticolo non può restare in Viale Europa”

di Livia Fattore

Aversa (Caserta) – «Il mercato ortofrutticolo di viale Europa sicuramente serve alla città di Aversa e deve restare mercato di Aversa non solo per tradizione, ma anche per la realtà socio-economico che rappresenta, indotto compreso». Inizia con queste affermazioni di base un lungo colloquio con il sindaco di Aversa, Alfonso Golia, in merito alla vicenda della struttura mercantile chiusa dai carabinieri di Nas e Noe e dagli ispettori dell’Asl nell’ormai lontano 10 ottobre dello scorso anno. «Il mercato – ha continuato Golia – deve diventare anche una risorsa per il comune e non un peso. Non dico che le casse comunali debbano guadagnarci, ma, almeno, non rimetterci, uscirne in pareggio, così come previsto».

Un mercato ortofrutticolo moderno può continuare ad essere ubicato lì dove è stato realizzato 60 anni fa? «In quel punto di viale Europa non può più stare. Lo abbiamo detto tutti. Innanzitutto perché non può più crescere e poi perché cozza con la successiva urbanizzazione che si è avuta nel tempo in quel quartiere. Con la programmazione urbanistica in atto, con un Puc alle porte non si può non lavorare per individuare una nuova area. Questo, ovviamente, non vuol dire che domani mattina si sposta il mercato. Ci sono passi tecnici da fare, senza dimenticare la necessità che abbiamo di rientrare dei costi (praticamente mezzo milione di euro, ndr) per i lavori che si stanno facendo e che gli operatori dovranno restituire nei prossimi quattro anni».

Quando pensa a questa vicenda qual è la prima cosa che le viene in mente? «Purtroppo, – ha affermato il sindaco – fa male pensare che tante famiglie non avuto riscontro immediato alle esigenze economiche. Avevamo proposto spostamenti provvisori a San Tammaro, a Giugliano e nell’area ex fiera, ma sono stati sempre rifiutati. Non dimentichiamo i tre mesi di lockdown e gli ulteriori lavori non previsti in fase di realizzazione lavori no quale la mancanza rete fognaria. Oramai è storia nota a tutti. Oggi bisogna pensare al rilancio. Ed è d’obbligo ringraziare anche tutti quei commercianti che in queste ore stanno venendo in comune per chiarire la propria posizione debitoria».

Come vede il futuro del mercato ortofrutticolo di Aversa? «Ho sempre detto una cosa anche nella fase precedente alla chiusura: la soluzione deve essere trovata con le parti in campo, attuare la co-progettazione. Coinvolgere gli operatori e le parti sociali per capire quelli che sono i reali bisogni». Se dovesse decidere lei, dove posizionerebbe la nuova struttura in caso di delocalizzazione? «Sicuramente in quelle zone che sono a ridosso delle grandi arterie di comunicazione e su questo non ho mai cambiato idea. Il mercato va localizzato vicino agli svincoli viari per essere raggiungibile facilmente e non dare fastidio alla mobilità cittadina, come, invece, accade ora».

Come mai si stanno registrando tempi così lunghi per questi interventi dettati dal blitz di ottobre scorso? «Non dimentichiamo – afferma Golia – che ci sono stati tre mesi di blocco da covid, poi abbiamo dovuto affrontare tutto l’iter burocratico, progettazione, gara, documenti, prescrizioni dei vigili del fuoco, lavori necessari e non previsti in corso d’opera e, infine, anche attesa per pezzi non reperibili sul mercato». Ha ancora motivo di esistere un mercato di transito come quello che oggi è ad Aversa? «Si, senza dubbio. Ha ancora un valore sia dal punto di vista lavorativo, sia per i commercianti che hanno più facilità di approvvigionarsi. Per i detrattori che pensano che questa amministrazione non vuole il mercato ortofrutticolo ad Aversa per delocalizzarlo altrove, ribadisco che non intendiamo assolutamente perdere questa risorsa sul territorio aversano».

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