Aversa (Caserta) – Tra dubbi e incertezze, dettati dalla convivenza forzata con il virus, e salvo imprevisti, le scuole in Campania riapriranno il 24 settembre, così come stabilito dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Per effetto della pandemia da Covid-19 anche l’ambiente scolastico, che ha da sempre rappresentato il luogo di aggregazione ed integrazione sociale per eccellenza, si trova a fare i conti con una realtà del tutto inedita, a tratti distopica, fatta di distanziamenti, mascherine e divieti che aprono le porte a nuovi scenari, surreali e inusuali, che mai avremmo immaginato possibili, almeno fino a qualche mese fa.
Di conseguenza, genitori, alunni, insegnanti e dirigenti, e anche tutto il personale impiegato, si apprestano a vivere il primo giorno di scuola del nuovo anno scolastico diversamente dal solito. E sulla ‘metamorfosi’, o meglio sull’adattamento della scuola alla situazione pandemica, tra linee guida del Governo che qualcuno definisce ancora poco chiare, abbiamo rivolto alcune domande alla dirigente scolastica del Secondo Circolo Didattico di Aversa, la dottoressa Emilia Tornincasa, che da sempre svolge il suo lavoro con impegno e dedizione.
Salvo imprevisti, le scuole in Campania riapriranno il 24 settembre, tra mascherine, distanziamenti fisici, ingressi scaglionati e lezioni online ancora presenti. Come sarà, almeno per il futuro prossimo, la scuola ridisegnata per effetto della pandemia? “La domanda abbisogna di precisazioni. Le mascherine non si indossano in aula se vi è il distanziamento fisico; in movimento sono necessarie, ma siamo in situazione emergenziale che richiede massima tutela della salute. Gli ingressi scaglionati ci sono sempre stati e lezioni a distanza sono ammesse solo per le scuole secondarie superiori. Ciò precisato rispondo che la scuola ridisegnata dal Miur, come lei la definisce, si basa su tre presupposti essenziali: banchi monoposto, organico aggiuntivo, nuovi spazi. Allo stato attuale nessuno dei tre è presente all’appello. Per ora la scuola apre in un assetto provvisorio grazie a un sovrumano lavoro dei dirigenti scolastici che sono stati chiamati in guerra senza né armi né esercito ma muniti solo di fantasia e senso del dovere. Qualunque giudizio sul nuovo disegno potrà essere espresso solo dopo aver fornito i mezzi necessari”.
I dirigenti scolastici avranno ampio potere decisionale riguardo la riorganizzazione delle classi, la turnazione degli orari e la possibile didattica a distanza, garantendo un’educazione uguale per tutti. È una novità? “Le responsabilità di cui parla sono sempre appartenute al ruolo del dirigente scolastico in forza dell’autonomia in vigore dal 2000”. Il Secondo Circolo, da lei guidato, è pronto ad accogliere in tutta sicurezza gli alunni alla prossima riapertura? “Non esiste una scuola che possa definirsi pronta in tutta sicurezza, né potrà mai esistere. Il Secondo Circolo ha sempre rispettato le capienze massime della Legge 81 e oggi può aprire tutta in orario antimeridiano, ma con un assetto organizzativo diverso e a condizione che siano consegnati i nuovi locali richiesti in tempi pre Covid. Tutti i protocolli ministeriali sono stati rispettati ma la sicurezza dipenderà soprattutto dalla rigida osservanza di essi da parte di tutte le componenti scolastiche, non solo in orario scolastico ma anche e soprattutto fuori dalla scuola”.