“Stiamo cercando di far arrivare in Campania quanto più materiale possibile per la scuola, banchi, sedie, materiale sanitario. Se avessimo deciso qualche settimana fa di rinviare l’inizio dell’anno scolastico, non sarebbe arrivato nulla in Campania. La situazione oggi non ci consente di aprire in tranquillità le scuole il 14 settembre. Abbiamo valutato il personale, le aule, i trasporti, la misura della temperatura”. Lo dice il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, durante la consueta diretta settimanale via social sull’emergenza Covid.
Si conferma, dunque, l’anticipazione emersa ieri durante l’incontro con i sindacati: la scuola in Campania sarà aperta il 24 settembre. Ma ci sono ancora molti punti dell’iter, che rimangono sospesi. Come l’aumento del personale scolastico, annunciato dalla ministra dell’Istruzione Azzolina: “Non ci interessano le intenzioni – afferma De Luca – vogliamo concretamente sapere se e quanto sarà il personale effettivamente disponibile da qui a tre settimane. Il governo ha fatto un grave errore nel non stabilizzare il personale precario che già da anni lavora nella scuola”.
“Ad oggi – prosegue De Luca – non sappiamo quanti sono gli insegnanti fragili. Occorrono scelte che diano serenità a tutto il personale scolastico e alle famiglie degli studenti. Considero inoltre sbagliato l’orientamento del Governo sulla misurazione della temperatura a casa: è una cosa fuori dal mondo. Per questo la nostra Regione si muoverà in maniera diversa. Abbiamo deciso di stanziare un bonus di 3000 euro per gli edifici scolastici per dotarsi di misuratori di temperatura. Le famiglie devono mandare negli istituti i figli in totale sicurezza. Servono test più rapidi che diano risultati nel minor tempo possibile”.
Si ritorna anche sul problema trasporti: “Come Regione Campania abbiamo chiesto e ottenuto dal governo l’autorizzazione a integrare i nostri mezzi pubblici con quelli delle società private autorizzate ai trasporti”. Per quanto riguarda la situazione per il monitoraggio di positivi al Covid, “porteremo la capacità della Regione Campania a fare 12mila tamponi al giorno. Dobbiamo metterci in condizioni con il Covid per i prossimi mesi, fino a quando non arriverà il vaccino”. “Oggi abbiamo 170 positivi. Il 40 per cento proviene dall’estero o dalla Sardegna, ma cominciamo ad avere una riduzione di casi dai rientri. Ora registriamo un prevalere di contagio territoriale, sono quelli che non si sono segnalati alle Asl, che sono rientrati prima del 12 agosto dall’estero: qualche focolaio che emerge qui e lì. Progressivamente dobbiamo spostare il personale impegnato per i rientri nei territori. In queste ore assumeremo altre 500 persone da impegnare nei territori per i controlli e i tamponamenti”.
“Abbiamo la situazione più difficile di Italia perché siamo la Regione con la maggiore densità abitativa e che richiede il massimo di rigore. Il Governo nazionale ha emesso una ordinanza che obbliga l’uso della mascherina dopo le 18 ma la mascherina dopo le 18 nessuno la indossa. È meglio non fare le ordinanza se rimangono lettera morta”. Saranno poi autorizzati le cliniche private e i laboratori a fare la loro attività “privato su privato” in modo da “rispondere alle richieste di aziende private o società sportive” ed il prezzo dei tamponi è stato fissato in 62 euro.