Quando ormai le proiezioni lo davano oltre il 67%, ad una distanza siderale dagli avversari Stefano Caldoro (18,4) e Valeria Ciarambino (10,4), il riconfermato presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca intorno alle 20 di lunedì ha incontrato la stampa per commenta la schiacciante vittoria della sua coalizione.
Vittoria che per lo “Sceriffo” salernitano è segnale di “unità di popolo” che deve rappresentare “un esempio per tutta l’Italia”. “Credo che sia onestà intellettuale chiarire che questo risultato non è di destra o di sinistra: la mia candidatura è stata sostenuta dalle forze progressiste ma anche dalle forze di destra moderata che si sono riconosciute nel lavoro fatto in questi anni e nel programma”, ha detto De Luca in conferenza stampa nel suo comitato alla Stazione marittima di Napoli. “Credo che questo risultato esprima l’orgoglio di Napoli e della Campania per la riconquistata dignità sul piano nazionale e internazionale. Considero questo un risultato di popolo, che ha espresso l’unità delle energie positive, delle forze sane, del mondo produttivo” ha aggiunto De Luca. “Faccio un ringraziamento doveroso, cordiale e sentito alle cittadine e ai cittadini di Napoli e della Campania – ha detto – che hanno concesso a me l’onore di andare avanti in questa battaglia che è stata comunque difficile. Si è espressa una unità di popolo, è un esempio positivo per l’Italia”.
“Ci aspettano settimane difficili, decine di migliaia di lavoratori che termineranno la cassa integrazione. Stiamo mettendo a punto un piano socioeconomico per loro e per le imprese. Ma in questo voto c’è stata un’unità di popolo che mi permetto di indicare come modello nazionale. All’inizio della pandemia c’è stata unità nazionale, poi ci siamo persi per strada, si è fatta strada la politica politicante, la rissosità, è andata crescendo una politica tossica, segnata sempre più dall’aggressività, il calpestamento della dignità delle persone. Dobbiamo deciderci a trovare un modo di vivere la vita pubblica in modo civile.Rimango convinto che se la politica perde il suo senso umano non vale più niente”, ha aggiunto il governatore. “Sarebbe bene – conclude – riflettere per tutti quanti per ritrovare la strada di un’unità di popolo sulle questioni fondamentali, sulla necessità di riunire gli italiani per i nostri figli, per il futuro della nazione. Domani siamo impegnati in due prime riunioni, una con i direttori generali delle Asl, l’altra sullo sviluppo rurale, non perdiamo un attimo”.