Gricignano (Caserta) – “L’aspetto giudiziario non ci interessa, rispetteremo le decisioni che adotterà la magistratura”. E’ la premessa di Vittorio Lettieri che, a nome del gruppo politico “Gricignano al Centro”, rilascia a Pupia alcune considerazioni sulla notizia dell’inchiesta che vede coinvolto il sindaco Vincenzo Santagata con l’accusa di reati tributari in veste di “gestore di fatto” di alcune società (leggi qui). Una presunta truffa allo Stato da oltre 2 milioni di euro. E, prendendo spunto dall’assoluzione del padre ed ex sindaco e assessore provinciale Andrea Lettieri, il capogruppo sottolinea: “Avrei potuto sciacallare come qualcuno ha fatto in passato nei confronti della mia famiglia. Ma non è mio stile. Anzi, auspico che anche Santagata possa concludere positivamente con un’assoluzione la sua vicenda giudiziaria”. – continua sotto-
“UN BUGIARDO SERIALE” – Sul piano politico, invece, secondo il consigliere Lettieri c’è molto da analizzare e dibattere. “E’ inequivovabile e non contestabile – afferma – che il sindaco finora ha mentito e, leggendo le sue dichiarazioni in merito, continua a farlo. E’ un bugiardo seriale”. Il leader dell’opposizione si riferisce al fatto che Santagata, sin dalla campagna elettorale del 2019, quando emerse la vicenda, ha sempre negato di essere indagato. “Ma in realtà la situazione era ben diversa”, sostiene Lettieri, dal momento che, come emerge dagli atti d’indagine, nel 2014 Santagata subì una perquisizione nel suo studio professionale e la notifica dell’avviso di garanzia da parte della Guardia di Finanza di Codigoro (Ferrara), territorio da cui è nata l’inchiesta, mentre nel 2015 fu interrogato dalle stesse Fiamme Gialle ferraresi nella qualità di persona sottoposta ad indagini. “Ciò nonostante – continua il consigliere di opposizione – sia prima, durante e dopo la campagna elettorale Santagata ha sempre negato il suo coinvolgimento in un’indagine, pur esibendo delle documentazioni (casellario giudiziale, eccetera) che alla fine si sono rivelate parziali e incomplete”.
“HA MENTITO AL POPOLO” – “Sono stato il primo ad essere preso in giro perché mi sono fidato e ho contributo, alle amministrative del 2018, anche alla sua elezione”, dice Lettieri, tornando indietro al 2018 quando fu vicesindaco nella prima amministrazione Santagata dopo la vittoria alle amministrative di giugno cui risultò primo eletto in assoluto della competizione elettorale con oltre 1000 preferenze. Soltanto quattro mesi dopo lo stesso Lettieri, insieme ad altri consiglieri di maggioranza e a tutta l’opposizione, rassegnò le dimissioni, mandando a casa Santagata, che poi sarebbe tornato in sella nel maggio 2019 avendo la meglio sulla coalizione guidata dall’attuale capogruppo dell’opposizione. Proprio in quella campagna elettorale, Lettieri, utilizzando durante un pubblico comizio il filmato di una dichiarazione rilasciatagli da un imprenditore (col volto oscurato) residente nel Ferrarese, definitosi “ex socio” di Santagata, denunciò il presunto coinvolgimento del suo avversario in un’inchiesta su reati tributari (guarda il video). Santagata parlò di “bomba di fango” e negò qualsiasi coinvolgimento (guarda il video). “Ha mentito e continua a mentire alla popolazione, compresi i componenti della sua lista e tutti i suoi elettori”, accusa Lettieri. – continua sotto-
“GIU’ LA MASCHERA” – “Addirittura, come suo solito, fa la vittima – incalza Lettieri – arrivando a parlare di ‘complotto politico’ e a lasciar comprendere che gli inquirenti si sarebbero fatti influenzare dai suoi avversari politici. Dimentica di dire, però, che la vicenda non è partita dal video che abbiamo mostrato in campagna elettorale ma risale al 2014, periodo di avvio delle indagini. E’ chiaro che, finalmente, la maschera dietro cui si è sempre nascosto sta cadendo, mostrando il reale volto del sindaco”.
L’INCHIESTA – L’udienza preliminare è stata fissata per il 27 ottobre dinanzi al gup Valentina Giovanniello del tribunale di Napoli Nord in Aversa. Secondo l’accusa, come motiva il pubblico ministero Paolo Di Sciuva nella richiesta di rinvio a giudizio formulata al gup, l’attuale primo cittadino, di professione commercialista, in concorso con altri indagati (tra cui Paolo Caterino, originario di Gricignano e residente nel Ferrarese, Gerardo Gaudiano di Macerata Campania, Domenico Conte di Villa di Briano, Michele Conte di Villa di Briano, Mario Conti, residente nel Siracusano, Vincenzo Scalici, residente in provincia di Venezia, Domenico De Angelis di Aversa e Pasquale Propenso, residente a Pistoia e originario di Caivano), si sarebbe reso responsabile di “indebita compensazione di imposta” per vari anni (dal 2008 al 2014) per somme variabili da 52mila a 287mila euro di 4 società con sedi a Giugliano e Carinaro (per un totale di oltre 2,2 milioni di euro); “distruzione o occultamento di libri e scritture contabili” di tre società, così da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari; l’indicazione nella dichiarazione Iva-Redditi di una società presentata per l’anno 2013 di elementi fittizi per 486.066,11 euro, oltre l’Iva pari a 98.293,88 euro; l’omissione Iva per l’anno d’imposta 2011 di una società, pur conseguendo ricavi per 598.186,11 euro, oltre l’Iva pari a 119.640 euro.