Ci sono anche quattro villini di Santa Maria di Castellabate, frazione del borgo medievale raccontato nel fortunato film “Benvenuti al Sud” tra i beni immobili sequestrati dalla Guardia di Finanza di Salerno nell’ambito di un’operazione contro il clan Fabbrocino. Sigilli anche a 9 aziende e 53 appartamenti, per circa 13 milioni di euro. I beni sono stati sequestrati ai pregiudicati Francescantonio Fabbrocino, 64 anni, nipote del capo dell’omonimo clan Mario Fabbrocino, e Antonio Piccirillo, 73 anni, ritenuto «prestanome» di Francescantonio.
I decreti di sequestro – che sono stati emessi dal gip su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Salerno, coordinata da Giuseppe Borrelli – riguardano anche 17 garage, 8 appezzamenti di terreno e 16 quote societarie. Il giudice ha disposto l’amministrazione giudiziaria per i beni sottoposti a sequestro che, di fatto, continuavano ad essere gestiti dal nipote del boss il quale incontrava in casa i suoi “collaboratori”, sebbene fosse agli arresti domiciliari. I finanzieri, guidati dal maggiore Raffaele Napolitano, comandante del Gico del Nucleo Polizia Economico Finanziaria di Salerno, hanno scoperto che il clan Fabbrocino era riuscito a intestare i beni frutto delle attività illecite, a otto prestanome.
Accertato anche il riciclaggio, tra il 2004 e il 2010, di oltre un milione e mezzo di euro. Particolare attenzione, in questi mesi, è riservata dagli inquirenti e dalle forze dell’ordine al monitoraggio della zona del Cilento, litorale turistico particolarmente esposto, a causa degli effetti della pandemia, all’infiltrazione delle organizzazioni malavitose, non solo campane. IN ALTO IL VIDEO