Dieci arresti e quattro denunciati, ma tra i violenti nessun commerciante. E’ questo il bilancio della Questura di Torino in merito alla doppia manifestazione che si è svolta ieri sera tra le vie del centro. “Continua però l’attività investigativa della Questura di Torino” fanno sapere le forze dell’ordine, che in questo momento stanno visualizzando centinaia di telecamere di sorveglianza e svolgendo sopralluoghi finalizzati all’individuazione di ulteriori responsabili.
“L’afflusso dei manifestanti è iniziato alle ore diciannove, circa 2.500 i partecipanti- spiegano dalla Questura -. L’iniziativa ha da subito mostrato un duplice volto: da un lato commercianti, ristoratori e piccoli imprenditori che hanno espresso pacificamente il loro dissenso, dall’altro un folto gruppo di persone, parzialmente travisati, con atteggiamenti manifestamente aggressivi e provocatori”. Ben presto la componente violenta della manifestazione ha preso il sopravvento.
“I facinorosi sono stati identificati dalla Digos della Questura di Torino: si tratta di appartenenti alle frange ultrà della Juventus e del Torino, delinquenti comuni, molti con numerosi precedenti di polizia. Tra i violenti, nessuno è risultato essere commerciante o proprietario di un’attività commerciale, a riprova della netta distinzione tra quanti hanno manifestato legittimamente e quanti hanno inteso strumentalizzare il dissenso con l’intento di creare disordini e scontri”. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, i facinorosi hanno tentato di assaltare il palazzo della Regione, saldamente presidiato. “Gruppi di incappucciati si sono quindi riversati nelle strade del centro per saccheggiare e devastare diversi negozi – afferma la Questura -. In particolare di via Roma e via Lagrange. Attaccati anche bar e ristoranti”.
Contemporaneamente, altri manifestanti hanno percorso via Po con l’intento di infiltrarsi nella manifestazione in piazza Vittorio; altri ancora hanno appiccato il fuoco vicino al Teatro Regio, incendiando masserizie, cassonetti e monopattini. I disordini sono durati circa due ore, durante le quali i gruppi di violenti si sono mossi con una strategia precisa: “quella di dispendere la forza impiegata nel dispositivo di ordine pubblico che invece ha resistito, mantenendo la tutela degli obiettivi sensibili e soprattutto impedendo ai violenti di riversarsi in piazza Vittorio, così da tenere separati gli scenari delle due manifestazioni”. Le forze dell’ordine hanno risposto alla violenza “con diverse cariche di alleggerimento e lacrimogeni, che non hanno causato feriti tra i manifestanti” spiegano ancora dalla Questura. Sono dieci, invece, i feriti tra gli agenti.