Napoli – “Oggi occorre un grande piano strategico e strutturale di public procurement e la gestione dell’ambiente e dei rifiuti è tra i primi comparti da mettere a sistema, oltre a settori come la sanificazione, il trasporto pubblico locale, le costruzioni e le manutenzioni. Ci spiace costatare che invece lo Stato pensi ad un sistema di erogazione improduttiva e ad una sovra responsabilizzazione dell’impresa”. E’ quanto afferma Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi (in alto un servizio con intervista), nel suo intervento in occasione della 12esima edizione del Forum Internazionale sull’Economia dei Rifiuti, organizzato a Napoli dal consorzio PolieCo.
“Un grande piano – prosegue Stronati – con cui affermare standard e requisiti minimi omogenei in qualsiasi contesto produttivo, selezione di operatori capaci ed affidabili e procedure valide e certificate”. “La filiera industriale del riciclo – sottolinea ancora il presidente – rappresenta un volano dell’economia circolare nazionale, che permette all’Italia di segnare primati mondiali nel trattamento e nel riuso delle materie prime e rappresenta un’opportunità fondamentale per le imprese, per la pubblica amministrazione e le famiglie”. “Nel periodo del lockdown è cambiato il modo di acquistare e consumare” – rileva Stronati “e si sono radicate nuove abitudini come l’intensificazione dell’e-commerce e delle attività domestiche. Da qui una importante esigenza dello smaltimento degli imballaggi”.
“In questa fase di convivenza con il virus – sostiene Stronati – è indispensabile una visione di paese di ampio respiro che preveda lo sviluppo di impianti di nuova generazione e il recupero di materia con il coinvolgimento di cittadini e imprese. Da cooperatori continuiamo a pensare all’impresa come realtà capace di assolvere e rispondere ad un interesse generale, ad un bisogno collettivo. E’ questa la nuova vision oltre il Covid, che noi, da cooperatori conosciamo da tempo. Viviamo un momento in cui non si aiuta chi opera – conclude il presidente di Confcooperative – ma si aiuta chi non è impresa. L’impresa non va punita ma sostenuta, senza il lavoro non c’è ripresa”.