Gricignano, Di Luise: “Aumento Addizionale Irpef a favore dei minori. Chi è senza pietà?”

di Redazione

Gricignano (Caserta) – In vista del Consiglio comunale del 13 ottobre, con all’ordine del giorno la determinazione dell’aliquota relativa all’addizionale comunale Irpef per l’anno 2020, e alla luce delle polemiche che ne sono scaturite da parte dell’opposizione e anche di molti cittadini, interviene il consigliere comunale Gianluca Di Luise, commercialista di professione, che ritiene “tendenziosi ed istigatori” i commenti della minoranza consiliare, autrice anche di un manifesto dal titolo “Sindaco senza pietà” (leggi qui), riferito, appunto, all’aumento dell’addizionale.

Analizzando la questione sotto il profilo tecnico, cercando di essere più chiaro possibile, anche per i non addetti ai lavori, Di Luise spiega “come stanno realmente le cose su quest’aumento dell’addizionale comunale”. “Innanzitutto, – premette – è opportuno dire che l’addizionale comunale, analogamente a quella regionale, è stata istituita dal decreto legislativo 360 del 28 settembre 1998 come tributo finalizzato alla progressiva autonomia finanziaria degli enti locali, e pertanto destinato ai singoli comuni. Si tratta di una imposta addizionale all’Irpef che segue i criteri giuridici ed applicativi di tutte le imposte sul reddito delle persone fisiche, coincidendo con esse nelle scadenze e nelle modalità di versamento”.

Ma tutti pagano questa addizionale? “Come l’Irpef, – spiega il consigliere – è una imposta che ha come presupposto “il possesso di redditi rientranti in una delle categorie stabilite dalla legge”: ha pertanto le caratteristiche di imposta personale, in quanto gravante sul reddito del singolo contribuente, e di imposta diretta, che colpisce cioè la capacità contributiva nella sua immediata manifestazione di ricchezza (il possesso di un immobile, il realizzarsi di un reddito, eccetera). L’addizionale è dovuta, infatti, dalle persone fisiche, residenti e non residenti nel territorio dello stato, sulla base dei redditi prodotti nell’anno solare, mentre ne sono esclusi gli altri soggetti, quali enti o società. E’ opportuno ricordare che, pur trattandosi di un tributo il cui destinatario è l’ente locale, il potere del comune sulla gestione del prelievo è alquanto ridotto, trattandosi di imposte riscosse dall’amministrazione finanziaria, unitamente a tutto il gettito Irpef, e soltanto in seguito ridistribuite ai singoli comuni.

“Non si può, pertanto, – spiega ancora Di Luise – parlare di tributo locale in senso proprio, piuttosto di prelievo con le caratteristiche del tributo erariale, seppure trasferito, per la quota di competenza, all’ente territoriale (in questo caso, il comune). Ma come si calcola? La base sulla quale calcolare l’addizionale comunale è costituita dal reddito imponibile dichiarato ai fini dell’Irpef, cioè dal reddito complessivo meno gli oneri deducibili, quali individuati dall’articolo 10, Dpr 917/1986. Si tratta, in sostanza, della somma dei redditi posseduti nell’anno, sui quali è ordinariamente calcolata l’Irpef, sia tramite il datore di lavoro, che provvede a rilasciare al dipendente il modello Cud, con l’indicazione di tutte le imposte trattenute, compresa l’addizionale, sia mediante auto-liquidazione, in sede di dichiarazione dei redditi. Ne consegue che sono esclusi dall’addizionale comunale tutti i redditi che non partecipano al calcolo sopra indicato, quali redditi esclusi, redditi soggetti a ritenuta di imposta a titolo definitivo, redditi a tassazione separata, eccetera. L’addizionale comunale è dovuta da tutti i contribuenti soggetti all’Irpef, qualora siano tenuti ad un versamento a saldo di tale imposta superiore a 12 euro. Ne consegue che il contribuente titolare di redditi esenti da Irpef, oppure tassati con imposte sostitutive, non sono tenuti al versamento dell’addizionale”.

“Volendo contestualizzare ora la questione – sostiene il consigliere – bisogna partire dai numeri. A Gricignano il gettito totale nell’anno 2019 è stato di 116.009,29 euro a fronte del previsto 120.000 euro. Per l’anno 2020 il gettito previsto è di 230.000. Ora, volendo fare un piccolo calcolo statistico (fonti Ragioneria dello Stato) a Gricignano il numero di contribuenti totali è di circa 5.724. Mentre i redditi sottoposti all’imposizione da addizionale comunale sono circa 3.600. Volendo fare una semplice proporzione pro capite su un aumento di 110mila euro (l’aumento previsto di addizionale) diviso per 3.600 contribuenti si avrebbe un aumento annuo di circa 30 euro a persona e cioè 9 centesimi al giorno a persona. Certo, è un aumento, ma non certo da salasso. E’ chiaro che nessun amministratore è contento di aumentare le tasse, ma la domanda che uno dovrebbe porsi è perché sono aumentate? Se si legge la relazione al bilancio di previsione nonché la delibera di approvazione dello schema di bilancio si può facilmente verificare che due giorni prima dell’approvazione dello schema è pervenuta una comunicazione, da parte del responsabile dell’area Socio Assistenziale e Pubblica Istruzione, di appostare in bilancio, al fine di coprire il costo per collocamento di minori, una somma pari a circa 150mila euro. Delle due l’una: o si rispettano i bambini e i minori o appunto si è senza pietà”.

“Sicuramente – conclude Di Luise – si può fare di più è meglio ad esempio prevedendo una progressività della stessa addizionale rispetto ad un calcolo proporzionale o ancora cercando di differenziarla con nuclei familiari o altro. Ma queste proposte non dovrebbero arrivare da una opposizione costruttiva? Ci vediamo in consiglio comunale e lì vi racconterò tutto, come ho sempre fatto nel mio piccolo e vi farò capire come mai siamo arrivati ad avere un comune strutturalmente deficitario, non certo per colpa dell’amministrazione a Santagata”.

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