Nell’ambito della campagna per la prevenzione del cancro colorettale promossa in tutta Italia dalla Federazione italiana società malattie apparato digerente, Fismad, anche in Campania viene lanciato un appello per la sensibilizzazione dei cittadini e delle Istituzioni per migliorare l’organizzazione delle attività di screening. A guidare l’azione di sensibilizzazione è Aigo, Associazione italiana gastroenterologi e endoscopisti digestivi, che si rivolge alle istituzioni regionali a fronte di dati poco confortanti riguardo l’attenzione verso i programmi di diagnosi precoce del carcinoma colorettale. Si tratta della seconda causa di morte per tumore sia negli uomini sia nelle donne con un totale di 20 mila decessi l’anno e del tumore più comune dell’apparato digerente.
“La pandemia causata dal Covid-19 – spiega il presidente nazionale di Aigo, dottor Fabio Monica – ha causato il blocco dei programmi di prevenzione oncologica per tre mesi in tutta Italia – e non solo; ritardo importante, ma in qualche modo colmabile. Tuttavia, non possiamo permetterci ulteriori ritardi. Se la situazione si prolungasse e il ritardo medio diventasse 6-12 mesi, avremmo nel nostro Paese un aumento calcolato del 3% del numero di diagnosi di tumori in fase avanzata, con un conseguente peggioramento della prognosi, +12% mortalità, oltre ovviamente a un aumento delle spese per le cure. Nel 2019 in Campania, 9 cittadini su 10 non hanno eseguito la ricerca del sangue occulto nelle feci. Nelle regioni più virtuose per la prevenzione, lo screening del carcinoma colorettale in pochi anni si è dimostrato in grado di ridurre l’incidenza del tumore di oltre il 20% e della mortalità specifica di oltre il 30%. La prevenzione è senza dubbio lo strumento più efficace, perché permette di individuare e rimuovere i polipi prima che essi stessi diventino dei tumori, o di fare diagnosi precoce, permettendo d’intervenire prima che la situazione si aggravi”.
“Dopo lo stop cui abbiamo assistito durante la prima fase della pandemia di Covid19 – commenta il dottor Amedeo Cecere, presidente di Aigo Campania – allo stato registriamo una ripartenza lenta e difficoltosa: se nelle prossime settimane non si metterà in campo un decisivo impegno da parte di tutte i protagonisti coinvolti, nella nostra Regione assisteremo nei prossimi mesi ad un ulteriore incremento dell’incidenza di una neoplasia prevenibile e ben curabile, se diagnosticata in tempo. Riteniamo sia necessario convocare al più presto un tavolo tecnico multidisciplinare con la Regione, con l’Osservatorio Epidemiologico, con le Unità Gestionali Screening, con le Aziende Sanitarie Locali, con le Aziende Ospedaliere ed Universitarie, in cui i gastroenterologi siano parte attiva insieme a chirurghi e oncologi per tutelare la salute dei cittadini”.
Aigo Campania propone anche incontri formativi e informativi con la partecipazione di epidemiologi, Mmg ed endoscopisti dei centri deputati allo screening, al fine di rilanciare tutti insieme il programma per lo screening del cancro colo-rettale in Campania.