Aversa (Caserta) – Il Coordinamento Trapiantati e Trapiantandi di Fegato dell’Agro Aversano esprime tutta la sua preoccupazione per la disposizione del direttore sanitario dell’ospedale “Moscati” di Aversa che ha accorpato l’Uosd (Unità operativa semplice dipartimentale) di Gastroenterologia con l’Uoc (Unità operativa complessa) di Medicina.
“Temiamo fortemente – spiega Alfonso Iavazzo, coordinatore del sodalizio – che da questa riorganizzazione, seppure dettata dalla necessità di reperire personale per la gestione della pandemia di Covid, alla fine si traduca in una riduzione o addirittura un’abolizione dell’assistenza a noi trapiantati di fegato. Siamo pazienti fragili; necessitiamo del monitoraggio e della valutazione periodica dei livelli dei farmaci anti-rigetto nel sangue. Abbiamo bisogno di un monitoraggio clinico per prevenire e curare le complicanze legate ai farmaci immunosoppressori che assumiamo (insufficienza renale, ipertensione arteriosa, diabete mellito)”.
“Più degli altri – sottolinea Iavazzo – siamo esposti all’insorgenza di tumori per cui seguiamo un programma di diagnosi precoce annuale. Alcuni di noi necessitano della somministrazione di immunoglobuline anti virus B per via endovena ogni 2-3 settimane. Chiediamo di non essere abbandonati; non vogliamo che la nuova organizzazione possa mettere a rischio la nostra salute. A tal proposito, abbiamo chiesto un incontro urgente ai vertici aziendali per discutere della nostra assistenza specialistica. Non si può e non si deve morire per patologie non-covid per mancata assistenza”.