Hanno superato tutte le prove concorsuali, eppure non sono stati inseriti nelle graduatorie di merito ma considerati al pari dei bocciati, venendo privati, di fatto, della possibilità di lavorare. Sono i concorsisti Dsga – Direttore servizi generali amministativi nelle istituzioni scolastiche.
In una a firma del “Gruppo Dsga Campania” si legge: “Il Direttore dei servizi generali e amministrativi, sebbene si tratti di una figura professionale fondamentale nell’ambito delle dinamiche scolastiche, molte scuole rimangono ad oggi sguarnite di tale figura, nonostante la concreta vacanza di posti sia stato indetto un apposito concorso. Il bando concorsuale che risale al 2018 – dopo una negligenza da parte dell’amministrazione durata per ben 20 anni – prevedeva il reclutamento n. 2004 Dsga e stabiliva che le graduatorie di merito sarebbero state composte da un numero di soggetti pari ai posti messi a concorso su base regionale, aumentato di una quota pari al 20%, successivamente incrementata al 30% ed infine al 50%”.
“A causa di questo irragionevole limite posto al numero di idonei da inserire nelle graduatorie di merito, al termine dell’iter concorsuale – continua la nota – si è venuta a creare una situazione paradossale: molti candidati, pur avendo superato con esito positivo tutte le prove concorsuali, non sono stati inseriti nelle graduatorie di merito, ritrovandosi così in un limbo definito ‘elenco graduato’, ma di fatto equiparati ai candidati che non hanno superato neanche la fase preselettiva del concorso. Tale autolimitazione non danneggia soltanto i candidati che hanno investito tempo, studio e risorse economiche per superare una lunga e complessa procedura concorsuale, ma anche la Pubblica amministrazione, risultando lesiva dei principi base su cui la stessa si fonda, ossia imparzialità, buon andamento ed economicità, sanciti anche a livello costituzionale”.
“La situazione prospettata – concludono i concorsisti – diviene ancor più paradossale se si prendono in considerazione i dati relativi ai posti disponibili per la figura di Direttore dei servizi generai e amministrativi su tutto il territorio nazionale: ben 3378 posti vacanti. Numero destinato ad aumentare per effetto dei pensionamenti ordinari e di quelli derivanti dall’utilizzo della cosiddetta ‘quota cento’. Non si capisce il perché l’amministrazione, dopo aver investito ingenti risorse pubbliche nell’espletamento della succitata procedura concorsuale, non debba avvalersi delle competenze dei candidati che hanno superato positivamente la selezione”.