Covid Campania, quasi 3mila casi al 3 novembre. Record rapporto tamponi-positivi: 21,5%

di Redazione

Tocca una percentuale record, il 21,5 per cento, il rapporto tamponi-positivi in Campania. Secondo i dati dell’Unità di crisi, aggiornati alla mezzanotte scorsa, i nuovi positivi sono stati 2.971 (di cui 101 sintomatici) su 13.801 tamponi. Ventiquattro le nuove vittime.

L’unica buona notizia è il numero dei guariti, ben 998. Cresce comunque la pressione sul sistema ospedaliero regionale. Sono occupati 227 posti letto di terapia intensiva Covid su 243, quindi sarà necessario attivarne altri (le terapie intensive disponibili complessivamente in Campania sono 580). I letti di degenza occupati sono 1.497 su 1.940 posti attivabili. Un numero assoluto più alto di positivi si è registrato due giorni fa, con 3.860 casi su 21.785 tamponi: in quel caso la percentuale tra totale dei test e cifra dei contagi era stata del 17,7 per cento.

Gli infermieri chiedono hotel – Un gruppo di infermieri degli ospedali napoletani chiede la disponibilità di stanze in alberghi o B&B: « Siamo esposti ad un rischio infettivo – afferma Marco Capone, infermiere dell’ ospedale Pellegrini – le stanze servono a evitare di mettere a repentaglio la salute dei nostri cari e chiediamo anche supporto psicologico, la presenza fissa di uno psicologo nei presidi ospedalieri». «Crediamo che sia giusto e doveroso tutelare il personale sanitario che si ritrova, ancora una volta, a fronteggiare questa emergenza mettendo a rischio la propria incolumità», afferma il consigliere regionale di Italia Verde Francesco Borrelli.

Proteste a Napoli davanti al prossimo Covid Hospital – Un presidio di protesta si è svolto stamattina a Napoli davanti all’ospedale San Giovanni Bosco che diventerà a giorni Ospedale Covid. I manifestanti hanno chiesto il mantenimento dei servizi di pronto soccorso e degli altri servizi essenziali per l’ area Nord di Napoli, a forte densità abitativa. L’ attivazione del Covid Hospital è prevista l’ 11 novembre, già trasferiti altrove i ricoverati.

Sindacati confederali hanno protestato alla Regione per la «drammaticità della situazione sanitaria in Campania». Sul palco, tra gli altri, i tre segretari generali delle categorie della Funzione Pubblica Alfredo Garzi per la Cgil, Lorenzo Medici per la Cisl e Enzo Martone per la Uil, e il leader della Cisl Campania Doriana Buonavita, che ha concluso la manifestazione sottolineando che «non è emerso alcun dialogo costruttivo con la Regione, tanto è che non è pervenuta alcuna convocazione». Le ragioni della protesta sono state raccolte in un documento distribuito in piazza, con i 5 interventi ritenuti necessari: un piano straordinario di reclutamento del personale, da fare subito perché gli addetti attuali non ce la fanno più (a fronte dei 16 mila andati via in questi anni, ci sono state solo 3 mila assunzioni); il potenziamento della sanità territoriale, la continuità assistenziale delle altre patologie, un adeguato protocollo sulla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, la definizione di un accordo sulla premialità per tutto il personale.

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