Covid, i sindaci dell’Agro Aversano: “Situazione fuori controllo, stiamo contando i morti”

di Redazione

 I sindaci dei 18 Comuni dell’Agro Aversano si sono riuniti ancora una volta nella serata del 10 novembre per esaminare la situazione emergenziale collegata alla pandemia del Covid-19. Dopo che il giorno precedente il tavolo permanente dei sindaci aveva affrontato il tema del controllo del territorio per il rispetto delle norme anti-Covid con la richiesta di avere l’Esercito, con funzione di ordine pubblico, per collaborare con le scarse forze di Polizia Municipale a disposizione, nel loro secondo incontro hanno affrontato il tema dei gravi disservizi registrati nella presa in carico dei pazienti e nella effettuazione dei tamponi sia per la diagnosi che per la fine quarantena.

Da settimane, oramai, i sindaci spendono buona parte del proprio tempo rispondendo a telefonate, messaggi e contatti sui social di cittadini disperati che cercano nella figura del sindaco, non solo conforto, ma una risposta ai loro bisogni. Dalle numerose segnalazioni ricevute emerge che il servizio 118 non riesce a rispondere tempestivamente alle richieste di soccorso e dopo lunghe attese l’intervento viene messo in coda. Molti cittadini raccontano di vere e proprie odissee, fra l’attesa dell’ambulanza, le code fuori i pronto soccorso, in attesa di essere presi in carico dalla struttura ospedaliera. Tale situazione determina una forte preoccupazione perché un intervento intempestivo potrebbe mettere a repentaglio la vita dei soggetti che chiedono soccorso. Un difficile contesto che, per i sindaci, “evidenzia la necessità di un potenziamento immediato del servizio 118 con mezzi e personale medico e paramedico. Allo stesso tempo serve potenziare il personale delle strutture ospedaliere, con particolare riferimento a quello impiegato nei servizi di pronto soccorso, anche attraverso procedure in deroga ai limiti burocratici ad oggi previsti, per offrire un servizio adeguato all’accertato fabbisogno emergenziale, senza dover incidere sulle attività ordinarie ospedaliere ed ambulatoriali che devono avere la necessaria continuità”.

“E’ ben noto, inoltre, – continuano in una nota congiunta – che un efficace ed efficiente gestione del paziente sul territorio e a domicilio sicuramente potrebbe ridurre i casi di ricovero, ove possibile, dei pazienti Covid-19, così come, peraltro, la Direzione Generale per la tutela della salute e del Coordinamento del Sistema Sanitario Regionale ha definito nel piano regionale di potenziamento e riorganizzazione della rete di assistenza territoriale. In tale piano, infatti, si ribadisce che l’organizzazione dovrebbe monitorare e migliorare le condizioni di salute di positivi al Covid-19. In sintesi il piano prevede: Team anticovid polidistrettuali; Team anticovid distrettuali; Usca (unità speciali di continuità assistenziale); Team Tamponi sia per la diagnosi che per la fine quarantena. Pochi giorni fa è stata diramata una circolare a firma del Direttore Generale e del Direttore Sanitario dell’Asl Ce in cui si evidenziano le modalità dei sopracitati servizi e la necessità di prevedere indirizzi e-mail, numeri dedicati per i Team Covid ed un info point in tutti i distretti che fornisce informazioni generali inerenti il Covid, risolve o smista problematiche di tipo amministrativo o smista quelle di tipo clinico agli organi preposti dall’apparato. Tale istituzione dovrebbe essere immediata e conseguentemente andrebbero resi noti, a tutto il bacino di utenza di riferimento, i recapiti telefonici ed indirizzi e-mail, evitando che quanto contenuto nella circolare resti solo una semplice previsione senza trovare concreta e rapida attuazione, stante il complesso contesto emergenziale che il nostro territorio sta vivendo”.

A fronte di questa perfetta organizzazione che si evince dalla circolare, i sindaci purtroppo continuano a registrare: ritardi insostenibili per avere un tampone (oramai siamo su una media di circa 8 giorni fra la richiesta e l’effettuazione, ma vi sono casi anche con tempi più lunghi a cui bisogna aggiungere i tempi di attesa dell’esito del tampone); ritardi nell’espletamento dei tamponi di guarigione. A tal proposito non si comprende se questi ultimi vanno attivati dai medici di medicina generale o dalle Uopc territoriali o dai Team Covid distrettuali o se, più semplicemente, vengono calendarizzati sulla base del decorso del termine previsto. Famiglie disperate che non riescono ad avere neanche un contatto telefonico con gli addetti (unico loro contatto è con il medico di famiglia); ed infine, a fronte di dichiarazioni quotidiane di disponibilità di posti in ospedale, vengono spesso segnalati ritardi e/o omessi ricoveri.

“Noi sindaci – prosegue la nota – chiediamo ai responsabili della Sanità Regionale e Casertana di prendere atto delle criticità evidenziate fornendoci le dovute e puntuali informazioni sulla situazione reale e di fatto, attuando tempestivi e concreti interventi per la risoluzione dei problemi posti, definendo modalità, progettualità e tempi per la loro risoluzione, sapendo che di tempo oramai ne abbiamo poco, e stiamo già contando i morti. Con senso di responsabilità abbiamo sentito il dovere di rappresentare ciò che viene quotidianamente riscontrato sui nostri territori e che si sostanzia nei gravi disservizi evidenziati e nel disagio in cui vive tanta parte della popolazione che rappresentiamo”. “Tale situazione – concludono – oltre che a vanificare gli sforzi ad oggi messi n campo dal personale medico e paramedico, cui va la nostra riconoscenza, genera una condizione di vera disperazione con effetti deleteri anche sulla psiche di intere famiglie, oltre che per la salute fisica dell’ammalato. Auspicando che le iniziative complete verranno messe in campo con la necessaria tempestività per garantire una maggiore efficienza dell’intero sistema sanitario a servizio della collettività tutta, dichiariamo la nostra disponibilità a fornire ogni forma di supporto per eliminare i gravi inconvenienti rappresentati, per poter affermare anche noi, a breve, che ‘è tutto sotto controllo’”.

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