«La Campania resta nell’area gialla». È questa l’indicazione che arriva dalla cabina di regia che oggi si è riunita per esaminare il caso Campania: dopo avere inviato tecnici del ministero della Salute per una ricognizione più precisa sui dati regionali, Speranza conferma stasera il livello di rischio moderato. Al ministero della Salute, al Viminale e al governatore De Luca, però, il compito di elaborare misure di controllo più restrittive, da mini lockdown territoriali a zone rosse. E tra i Comuni più in difficoltà ci sarebbero Castellammare di Stabia e Giugliano e diverse città in provincia di Caserta.
«Vedo che si è creata un’attesa di decisioni riguardanti la Regione Campania. – è il commento del governatore Vincenzo De Luca – La collocazione di fascia della Campania è già stata decisa ieri, a fronte della piena rispondenza dei nostri dati a quanto previsto dai criteri oggettivi fissati dal ministero della Salute. Ho sollecitato io un’operazione trasparenza, pubblica e in tutte le direzioni, per eliminare ogni zona d’ombra, anche fittizia. Dunque non c’è più nulla da decidere e da attendere. Riconfermo altresì che sulla linea di rigore sempre seguita dalla Regione, solleciterò nelle prossime ore e nei prossimi giorni i ministeri dell’Interno e della Salute ad assumere provvedimenti rigorosi per il rispetto delle regole e per il contrasto all’epidemia. Non sono assolutamente tollerabili immagini come quelle del lungomare di Napoli, o di strade e quartieri abbandonati a sé stessi, nei quali si continuano a violare le norme senza che nessuno di quelli che hanno il dovere di impedirlo muova un dito. Non è tollerabile che il lavoro fatto sul piano sanitario e ospedaliero, a tutela della vita delle persone, sia inficiato da un contesto ambientale che si muove nel segno della irresponsabilità istituzionale e comportamentale».
E sul lungomare di Napoli ora potrebbe decidere il prefetto. Il capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, ha inviato una circolare ai prefetti per chiedere «di effettuare una più efficace prevenzione degli assembramenti» e dunque che vengano «convocati in via d’urgenza le riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza al duplice scopo di programmare controlli più serrati e di concordare con i Sindaci la possibilità di interdire strade o piazze». Ai prefetti viene chiesto anche di far sapere all’ufficio di Gabinetto «le eventuali criticità emerse, in modo da poter intervenire rapidamente».