Napoli – Preoccupano le immagini del lungomare di Napoli preso d’assalto ieri dalle famiglie scese in strada a godersi la bella giornate di sole, mentre nel capoluogo e in tutta la Campania crescono i contagi da Covid-19 tanto da far temere, oramai, il passaggio della regione da zona gialla ad arancione, se non rossa.
E nel frattempo si acuisce lo scontro tra Regione e Comune. Per il governatore Vincenzo De Luca “stiamo assistendo in questi giorni, in queste ore, a vicende intollerabili. Esempi di comportamenti scandalosi e irresponsabili sul piano delle competenze istituzionali e delle responsabilità personali. Sono clamorose e davvero insostenibili le immagini del lungomare di Napoli con assembramenti vergognosi e nella più totale assenza di ogni forma di controllo. Agli occhi dell’Italia basterebbero quelle immagini per motivare una zona strarossa al di là dei dati ospedalieri e sanitari. Stiamo assistendo al ripetersi di dichiarazioni indecenti da parte di gente che non ha mosso un dito in questo anno per esercitare una sia pur minima azione di contrasto al Covid”. “Stiamo assistendo – aggiunge il presidente – a dichiarazioni estemporanee di qualche ‘consulente’ scientifico che continua ad esternare a ruota libera (il riferimento sarebbe a Walter Ricciardi, che ha chiesto la zona rossa per Napoli, ndr) e ad uno sciacallaggio mediatico senza precedenti sulla sanità campana, teso ad accreditare l’idea di manovre oscure messe in atto per nascondere la realtà”.
Da qui la richiesta di un incontro col ministro della Salute, Roberto Speranza: “L’insieme di questi episodi – dice De Luca – richiede assolutamente una operazione verità a tutti i livelli. Essendo io l’unico che si è assunto la responsabilità di sollecitare già da mesi, in dissenso col Governo, misure nazionali rigorose e unitarie per il contenimento preventivo del contagio, chiedo ora al ministro della Salute un confronto di merito e pubblico sui dati oggettivi del sistema sanitario campano, nell’ambito di una verifica generale e ineludibile dei dati di tutte le regioni d’Italia. E’ indispensabile la più assoluta trasparenza. Non abbiamo da occultare né da attenuare nulla di nulla. Credo sia interesse comune non tollerare zone d’ombra e verificare con chiarezza la realtà degli ospedali, delle terapie intensive, dei ricoveri, del tasso di mortalità, del personale. Tutto questo, anche per rispetto del lavoro immenso fatto dal nostro personale sanitario, che ha fatto della Campania la regione con la più bassa mortalità Covid d’Italia. Tale lavoro non può essere svilito né dalle aggressioni mediatiche, né dagli esempi di irresponsabilità, che dovranno ricevere comunque risposte dure a tutela della vita dei nostri concittadini”.
de Magistris: “Il lungomare non lo chiudo” – Nonostante le preoccupazioni di tanti, il sindaco di Napoli non chiuderà il lungomare nel fine settimana come invece ha deciso il collega di Salerno dopo l’appello ai primi cittadini del governatore De Luca. “Noi dobbiamo prima capire se Napoli è davvero zona gialla”, spiega de Magistris che, intanto, scrive al premier Conte che “in Campania la situazione è fuori controllo”. Attaccato nel pomeriggio dai consiglieri per gli scarsi interventi sulla movida di piazza, de Magistris dice: “Per quanto riguarda la parte del Dpcm che affida anche ai sindaci la possibilità di chiudere singole strade o aree, come da circolare del ministero dell’Interno, ho chiesto alle forze di polizia, anche attraverso il coinvolgimento delle Asl, di verificare se ci sono specifici e circostanziati luoghi in cui persistono situazioni particolari di assembramento in cui è necessario intervenire, perché è evidente che essendo la città di Napoli molto vasta non ha senso chiudere solo una piazza perché le persone si riverserebbero altrove, così come è pressoché impossibile chiudere il lungomare data anche la chiusura della Galleria Vittoria. Si rischierebbero ancora di più assembramenti e situazioni complicate”. L’ex pm ha aggiunto: “Noi ci atteniamo al Dpcm e al decreto del ministro della Salute che non individuano Napoli come zona rossa”.
Il sindaco, poi, si dice “sconcertato e mi chiedo come sia possibile che Ricciardi, consulente del ministro, conferma oggi la necessità della zona rossa per Napoli e l’altro giorno il ministro Speranza ha invece adottato un decreto in cui si dice che Napoli è zona gialla. Ci sono forse altri dati della regione Campania?”. “Abbiamo ottenuto un immediato tavolo con il prefetto – dice de Magistris – perché insieme a Federalberghi, Prefettura e Asl bisogna fare in modo che strutture ricettive della nostra città possano ospitare, dietro ristoro, persone positive asintomatiche o con pochi sintomi o persone che non hanno più necessità di ricovero ospedaliero ma che non possono tornare a casa. Alla riunione da parte di tutti c’è stata la constatazione della gravissima pressione che c’è sugli ospedali e in particolare sul 118 con situazioni davvero drammatiche, in alcuni casi di impossibilità a ricevere cura da parte del servizio di emergenza sanitaria”.
Nella sua lettera a Conte il sindaco di Napoli esprime “viva preoccupazione per la situazione della sanità pubblica nella Regione Campania, si è perso completamente il controllo dei vari settori che compongono la struttura della difesa della salute dei cittadini. Dalla medicina territoriale di distretto, ai tamponi, dal tracciamento dei contagi, ai posti letto, ai reparti Usca, alla enorme difficoltà di curare altre patologie di persone non affette da coronavirus, perché è stato disposto il blocco dei ricoveri”. E con vari ristori per le categorie produttive chiede “il trasferimento, immediato, di una liquidità significativa e forte, con ordinanza di Protezione Civile per sostenere tutte le povertà che, rispetto alla precedente chiusura sono notevolmente aumentate. Napoli – spiega de Magistris nella sua lettera – ha un’economia particolare fatta di sommerso, di lavoro ad ore, di una serie di attività che sfuggono alle statistiche ordinarie. In tal senso, la proroga della cassa integrazione, il blocco dei licenziamenti non arrivano o non incidono». Serve « un piano straordinario per il lavoro che possa consentire, anche al nostro Comune, di operare assunzioni per garantire il corretto funzionamento della macchina amministrativa in un momento così delicato. Assunzioni in deroga, lo scorrimento delle graduatorie del concorso della Polizia Locale, come Lei ben sa, non sono consentiti data la situazione di pre dissesto del Comune di Napoli”.
Sulla chiusura delle scuole in Campania, il sindaco commenta: “Siamo l’unico luogo del mondo in cui addirittura si sono chiusi gli asili nido, le scuole primarie e le elementari. C’è gente povera a cui la didattica a distanza non può arrivare ed è per questo che il Comune di Napoli con degli insegnanti ha creato la didattica a distanza solidale dove offriamo un po’ di istruzione”. E ritiene che De Luca abbia “paura”. “De Luca non ha fatto il lockdown annunciato due settimane fa – dice de Magistris – ed ha cambiato idea perché ha avuto paura: di fronte alle responsabilità ormai evidenti sul piano sanitario annunciare un lockdown senza ristori immediati sarebbe stato dal punto di vista del consenso sociale un disastro. Qui l’unico miracolo sono i medici, gli infermieri, il personale sanitario che nonostante le pochissime strutture, così ridotte dalla politica, stanno facendo miracoli”.