Aversa (Caserta) – Seduta di Consiglio comunale deserta e inizia il fine settimana più lungo per l’amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Alfonso Golia. Ufficialmente, come evidenziato dal capogruppo del Partito Democratico, Paolo Santulli, ci sarebbe una richiesta di ulteriori chiarimenti per non ripetere in aula quanto già avvenuto ad agosto in sede di approvazione del bilancio per l’anno in corso. – continua sotto –
Ma c’è chi ricorda che questa seduta è troppo vicina alla vicenda dell’Ambito socio-sanitario C6, il cui vertice, con una lotta tutta interna al Pd dell’Agro Aversano, si starebbero contendendo Aversa e Cesa attraverso Marco Villano e il sindaco cesano Enzo Guida. Quest’ultimo, infatti, controllerebbe almeno due consiglieri Dem “cesani di fatto” pur se eletti nell’Assise aversana. Quello che è certo è che la sinistra quando decide di volersi far male lo fa per bene e trascina nei suoi psicodrammi di potere anche una città che avrebbe bisogno di ben altro rispettoa questo avvilente spettacolo offerto da una classe politica, maggioranza e opposizione, non all’altezza del compito chiamato a svolgere. Appuntamento, con poche speranze, a lunedì mattina per la seconda convocazione del Consiglio. – continua sotto –
A stretto giro è giunta la condanna dell’opposizione: “In un momento così delicato per la città – si legge in una nota congiunta delle forze di minoranza – la maggioranza con a capo il sindaco Golia, che tanto decantava il cambiamento, e l’elevato senso di responsabilità istituzionale, per beghe interne legate alla divisione delle poltrone, non si presenta in Aula ad un Consiglio da loro convocato. Sono loro la pandemia della politica aversana. La minoranza, presente e compatta, stigmatizza tale comportamento irresponsabile ed invita il sindaco a fare una attenta riflessione. Non vorremmo che solo l’attaccamento alla poltrona lo porta a proseguirla, confermando la debacle di agosto, quando nel Consiglio Comunale sul bilancio di previsione i numeri della maggioranza non furono 13, bensì 10, denotando l’assoluta mancanza di fiducia nella sua sindacatura”.