Aversa e il nuovo Puc: il Comune chiede osservazioni alla cittadinanza

di Livia Fattore

Aversa (Caserta) – Proroga sino al prossimo 20 novembre per quanti, cittadini, imprenditori e associazioni vorranno dare il proprio apporto alla redazione del Piano Urbanistico Comunale. Ad annunciarlo il sindaco di Aversa Alfonso Golia e l’assessore al ramo Eleonora Giovine di Girasole (nella foto), i quali, dopo aver ricordato che «sono state avviate dal mese di gennaio le consultazioni per la formazione del Puc, non ancora definite a causa della pandemia da Covid 19», annunciano che «l’amministrazione intende aprire un ulteriore momento di ascolto della comunità, dei portatori di interesse e delle associazioni sulle scelte di governo del territorio». Da qui la decisione della maggioranza di centrosinistra: «E’ possibile trasmettere nuovi contributi, idee, proposte al Piano Urbanistico Comunale entro il prossimo 20 novembre o a mano presso il protocollo o a mezzo raccomandata o a mezzo pec alla mail postacertificata@comuneaversa.it».

La stessa assessora all’Urbanistica ricorda: «La legge regionale 16/2004 pone l’accento sull’importanza del coinvolgimento di tutti i soggetti pubblici e privati nel procedimento di formazione e approvazione dei piani. Tale coinvolgimento, ottenibile attraverso la consultazione e la partecipazione dei soggetti pubblici e privati, ha la finalità di rendere noti i contenuti del piano, reperire informazioni anche attraverso la formulazione di proposte, raccogliere osservazione da recepire eventualmente nel piano e condividere le scelte di piano. La Legge prevede la partecipazione dei soggetti pubblici e privati interessati già dalla fase del piano preliminare e trova il suo culmine nella fase delle osservazioni. In particolare nel preliminare di piano la consultazione pubblica accompagna e contribuisce alla sua formazione». «Sono una quindicina – ha dichiarato il presidente della commissione urbanistica consiliare Mimmo Menale – i contributi esterni che sono pervenuti presso la casa comunale, la maggior parte riguarda imprenditori, ma non mancano associazioni e semplici cittadini. Riteniamo che ci siano ancora aversani che possono contribuire fattivamente e per questo abbiamo deciso di prorogare di altri venti giorni il termine per presentare contributi alla redazione del Puc. Successivamente ci riuniremo in commissione per valutarli».

Intanto, in città, sempre in tema di Puc, impazza la discussione sul concetto di consumo di suolo zero che il sindaco Golia ha nel proprio programma, ma del quale sembra avere una concezione strana visto che, a fronte di tanti immobili pubblici vuoti, concede al dipartimento di ingegneria della Vanvitelli di realizzare brutti capannoni che dovranno ospitare laboratori su standard urbanistici in zone già densamente abitate, dove un po’ di suolo permeabile non farebbe male. Infatti, come ricorda Ferdinando Pezzopane del locale Friday For Future: «Ancora una volta dobbiamo constatare che la visione dei decisori politici non solo si scontra con la realtà e viene annullata dalla stessa, ma diventa addirittura serva di quel sistema che aveva giurato di combattere. Un sistema che ha portato la nostra città al quasi totale azzeramento (Aversa è infatti dotata di 1.69mq/ab. di verde quando dovrebbe avere 10mq/ab.) degli spazi verdi a favore delle colate di cemento». Un dato che dovrebbe mettere la parola fine ad ogni tipo di discussione o anche di perplessità. Invece, per questo Puc all’orizzonte sembrano addensarsi nubi per le incertezze che lo circondano.

Nei giorni scorsi un duro intervento dell’ex assessore comunista Luca de Rosa: «Questa amministrazione si appresta ad avviare una massiccia cementificazione della città. Riduce il perimetro del centro storico, sblocca le zone G, delegando ai tecnici redattori del Puc la valutazione delle “esigenze”. Questo è con chiarezza nelle parole del sindaco e negli scarni e ambigui atti amministrativi prodotti. Il consumo di suolo zero era un pilastro del suo programma. Oggi invece scompare sotto il peso delle “esigenze”, lasciate alla valutazione di tecnici e pilatescamente sottratte alla scelta della politica». Golia risponde a de Rosa affermando che non conosce gli atti e potrà parlare solo quando vedrà la bozza di Puc. Intanto, vale la pena ricordare che nel programma elettorale di Golia si andava addirittura oltre il solo consumo suolo zero parlando di «un Puc basato sull’aumento della percentuale di suolo permeabile e con programmazione di opere pubbliche ospitate all’interno della città consolidata».

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