Carinaro (Caserta) – “La temporanea chiusura dei circoli situati in piazza Trieste e via Trieste riveste carattere eccezionale, data la gravità della situazione sanitaria. Di sicuro non è volontà dell’amministrazione sopprimere o comprimere lo svolgimento di attività costituzionalmente garantite”. Lo chiarisce, in una nota, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Affinito, oggetto di critiche, da parte della sezione cittadina del Partito Democratico, dopo l’ordinanza con cui è stata sul territorio cittadino la chiusura dei circoli politici e ricreativi allo scopo di contenere il contagio da Covid-19, insieme ad altre restrizioni come il divieto di sostare in strada, in piedi e sulle panchine, nel centro storico, il divieto di giocare a carte ai tavoli dei bari, l’apertura limitata alla sola mattinata della villa comunale.
Per i Dem carinaresi “un circolo politico non potrebbe essere chiuso con un provvedimento amministrativo, perché lo stesso provvedimento sarebbe fortemente lesivo delle libertà costituzionali”. “Avremmo capito e collaborato – sottolineavano, poi, dal partito – affinché i nostri locali, come gli spazi antistanti, non divenissero, involontariamente, un luogo di mero intrattenimento, finendo per determinare pericolosi assembramenti. Ma al, sindaco, come peraltro alla sua amministrazione, sembra far difetto quel garbo istituzionale che dovrebbe essere connaturato all’esercizio della carica”.
“Gli amici del circolo Pd e i simpatizzanti – rispondono dall’amministrazione di Carinaro – dovrebbero ben sapere che l’ultimo Dpcm emanato dal governo Conte ha vietato qualsiasi forma di riunione pubblica e privata, e pertanto non si intende quale attività possa essere attualmente svolta in presenza in un circolo politico. Non sfuggirà, inoltre, agli associati del Pd che la piazza da sempre riveste per sua natura un luogo di ritrovo e quindi di possibile contagio”. “Se le libertà di associazione e riunione sono difatti costituzionalmente garantite – sostengono Affinito e company – parimenti può dirsi per la tutela del diritto alla salute, la cui difesa strenua costituisce dovere precipuo del sindaco, che riveste la carica di massima autorità sanitaria del Comune ex lege”. Al di là delle polemiche, “l’ordinanza – chiariscono dall’amministrazione carinarese – non ha carattere di definitività e, pertanto, sarà, e ce lo auguriamo di tutto cuore, revocata non appena le condizioni sanitarie renderanno ciò possibile”.