Carinaro, Masi: “Premio Legambiente non è merito degli amministratori ma delle imprese”

di Antonio Taglialatela

Carinaro (Caserta) – Il premio “Comunità Rinnovabili 2020” assegnato da Legambiente al Comune di Carinaro ha sollevato polemiche sui “meriti” tra l’attuale amministrazione retta dal sindaco Nicola Affinito e quella precedente guidata da Annamaria Dell’Aprovitola. Chi di loro i cittadini devono “ringraziare” per il risultato conseguito da Carinaro, al terzo posto fra i comuni campani per potenza fotovoltaica, con un rapporto di 2,55 Kw di pannelli solari per abitante? In realtà, sembra nessuno dei due poiché bisognerebbe guardare agli investimenti dei privati nella zona industriale. – continua sotto –

A sostenerlo è il consigliere comunale indipendente Stefano Masi (nella foto), che, prima di commentare la questione, fa una premessa: “In un momento storico in cui sembra esserci il rischio che la vicina Gricignano accolga un grosso impianto di rifiuti da frazione organica (umido) è sconcertante che l’attenzione di chi governa l’Ente non sia rivolta a informare il paese e ad assumere iniziative di lotta collettive (ripeto: collettive!) per scongiurare l’insediamento di questo Biodigestore, anzi si trova anche il tempo di scrivere comunicati per crogiolarsi su meriti non propri”. E qui Masi affronta lo scontro sorto tra per rivendicare la “paternità” del premio: “L’amministrazione Affinito, quantomeno inopinatamente, sulla propria pagina facebook spiega le ragioni del premio, attribuendole a qualche finanziamento ricevuto, al cambio delle lampade pubbliche e all’istallazione, sugli edifici comunali, di impianti fotovoltaici produttivi, complessivamente, di circa 60 kw. Non c’è dubbio, quindi, che l’amministrazione ritenga non solo di aver avuto un ruolo nel premio che Carinaro ha ricevuto ma, anzi, di esserne l’unica destinataria. E non fa diversamente il gruppo di opposizione che, invece, attribuisce a sé stessa i meriti del premio attribuendoli all’energia green prodotta dagli impianti che furono installati sugli edifici quando era forza di governo”. – continua sotto –

Ma dal sito di Legambiente-Campania (scarica qui il rapporto) emerge un quadro ben diverso. “Le ragioni del premio – spiega Masi – dipendono dal fatto che risulta che a Carinaro è prodotta una quantità di energie derivante da fonti rinnovabili pari a 2,55 kw per abitante. Facendo due conti, quindi, il premio dipende dalla circostanza che sul territorio di Carinaro risultano installati impianti green produttivi di circa 18.100 kw (2,55 moltiplicato il numero degli abitanti, cioè 7.100). Ma se i kilowatt prodotti dai pannelli presenti sugli edifici pubblici sono circa un centinaio, da dove provengono gli altri 18mila kw che risultano a Legambiente? Certamente una piccola quantità è imputabile agli impianti presenti sui tetti di abitazioni private ma, è chiaro, per arrivare a 18mila la strada è assai lunga. È del tutto verosimile, pertanto, che la stragrande maggioranza dei kw prodotti sul nostro territorio da fonti rinnovabili provenga dai tanti capannoni industriali su cui sono installati i pannelli fotovoltaici. E non è certo un caso se in quella speciale classifica risulta ben piazzata anche la vicina Gricignano con circa 12mila kw. Né Affinito né Dell’Aprovitola, dunque, possono rivendicare la paternità di questo premio, ma bisogna guardare altrove, in particolare alla nostra zona industriale e a quegli imprenditori più capaci di sfruttare le premialità che la legge riconosce alla produzione di energia green”. – continua sotto –

Ma in tutte questa storia, secondo Masi, il dato politicamente rilevante è un altro: “Come ci si può fidare – si chiede il consigliere indipendente – di un’amministrazione che non ha neanche l’accortezza di leggere le ragioni di un premio la cui notizia giunge al protocollo comunale? Come potrà un’amministrazione così superficiale tutelare gli interessi della nostra comunità in un procedimento così complesso come quello della realizzazione del Biodigestore che si vuole realizzare nel vicino comune di Gricignano? Se non si ha lo spirito di sacrificio di collegarsi al sito di Legambiente-Campania per leggere qualche misera paginetta, chi leggerà le centinaia di pagine costituenti il progetto del Biodigestore? È opportuno ricordare che le leggi in materia ambientale e urbanistica sono assai complesse e non mi sembra che nel recente passato l’attuale amministrazione si sia distinta per rigore e competenza nell’applicarle”. – continua sotto –

“L’amministrazione e le sue ‘prime donne’, pertanto, – incalza Masi – mettano da parte la bramosia di apparire, che è pari solo alla loro superficialità, e provino a lavorare con serietà e nel rispetto della legge. Comincino, come suggerii invano giorni fa, a pubblicare all’albo pretorio l’avviso relativo alla volontà di privati di realizzare il Biodigestore nella vicina Gricignano, così come la legge impone. Ma si faccia anche di più: considerato che sono già in corso i termini entro i quali qualsiasi cittadino può presentare osservazioni al progetto, è necessario fissare un avviso che rimanga in evidenza sulla home page del sito comunale, affiggere un manifesto per le strade del paese, far veicolare adeguatamente la notizia sui social e, soprattutto, costituire immediatamente un comitato di lotta permanente formato anche dalle forze di opposizione e delle associazioni locali.  Viceversa, se si avrà la presunzione di saper fare da soli e ci si fiderà dei soliti esperti di diritto pubblico, come già accaduto da ultimo per il premio ‘Comunità Rinnovabili 2020’, l’amministrazione non potrà che continuare a prendere fischi per fiaschi!”.

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