Gricignano, impianto biometano. Di Ronza: “Problema già risolto se il Comune avesse adottato il Puc”

di Antonio Taglialatela

Gricignano (Caserta) – Regna un dibattito molto acceso sulla realizzazione, nella zona industriale di Gricignano, di un impianto di produzione di biometano per il quale la Regione Campania ha avviato la procedura di Via – Valutazione di impatto ambientale (leggi qui). Quasi tutti sfavorevoli i commenti postati sui vari gruppi social da numerosi cittadini, preoccupati per le eventuali ricadute negative che l’impianto potrebbe produrre dal punto di vista ambientale in un territorio già colmo di strutture che trattano rifiuti e spesso vittima di fenomeni come roghi tossici e miasmi nauseabondi nelle ore notturne. – continua sotto –

Come sfavorevoli si sono dichiarati già diversi esponenti dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo Santagata, in particolare la vicesindaco e assessore all’Ambiente, Anna Michelina Caiazzo, che ieri ha riferito a Pupia di aver convocato la Commissione Ambiente per mercoledì prossimo. In tanti chiedono di “non autorizzare” l’impianto anche se c’è da ricordare che ad autorizzare è la Regione, il Comune ha competenza esclusivamente sull’aspetto urbanistico e, in sede di conferenza di servizi, ha parere non vincolante. – continua sotto –

E mentre sui social si infiamma la polemica, e spuntano anche accuse in merito a presunti interessi di parte nella vicenda, c’è chi, come Giacomo Di Ronza, esponente del gruppo politico “Gricignano al Centro”, si sofferma su un aspetto prettamente politico collegato alla mancata adozione del nuovo Piano urbanistico comunale da parte dell’amministrazione. “Entro il 30 settembre scorso – afferma l’ex vicesindaco nelle precedenti amministrazioni Moretti e Lettieri – doveva essere adottato in Giunta il Puc. Se questo fosse stato fatto, evidentemente oggi la realizzazione dell’impianto in questione sarebbe oltremodo superata. Questo perché, con l’adozione del piano urbanistico, sarebbero scattate le norme di salvaguardia, con la conseguenza del non rilascio dei permessi a costruire. – continua sotto –

“Eppure, questa Giunta, su proposta dall’allora responsabile del Settore Urbanistica, unitamente all’assessore al ramo, con delibera numero 7 del 18 gennaio 2020, approvava il preliminare il quale prevedeva, nel documento strategico, la limitazione di impianti ad alto impatto ambientale, ossia il divieto di aziende che si occupano di rifiuti”. E qui Di Ronza pone due quesiti: “Perché il Puc non lo si è adottato entro il 30 settembre? Perché si perde tempo nell’adozione dello stesso tenuto conto che il preliminare è stato approvato da quasi un anno?”.

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