Aversa (Caserta) – «Era un sogno che avevo sin da piccolo: vincere il Gran Premio Lotteria a Napoli». Roberto Vecchione, 56 anni, aversano doc, nonostante nella sua carriera abbia raggiunto traguardi a livello mondiale, non nasconde la soddisfazione particolare di aver trionfato all’ippodromo di Agnano, a pochi chilometro da casa sua, come gli ha ricordato anche il collega della Rai a caldo, nominando le sue origini aversane (video in alto).
«Si è trattato – ha continuato Vecchione, una famiglia storica di driver – di un successo doppio che sono riuscito ad ottenere grazie a Zacon Gio. Non ho mai avuto paura di perdere. Zacon Gio mi rispondeva sempre bene ed in retta d’arrivo ha controllato un fuoriclasse come Face Time Bourbon. Si tratta di una soddisfazione immensa». Roberto vive a Bologna, ma sino a 27 anni è stato ad Aversa dove ancora risiedono i suoi familiari. «Purtroppo, – ha dichiarato il driver aversano – a causa del lavoro che svolgo sono sempre in giro, per cui vengo di rado ad Aversa, ma lo faccio sempre con piacere. Lì c’è la mia gioventù e, soprattutto la mia famiglia. Ad Aversa ci sono i miei fratelli e le mie sorelle e quando posso mi concedo una capatina, un tutto nei ricordi e negli affetti».
Quella ottenuta al Gran Premio Lotteria all’ippodromo napoletano di Agnano è solo l’ultima di decine e decine di vittorie ad alti livelli. Esattamente un anno fa, ad esempio, Roberto Vecchione è stato protagonista di un grande trionfo dell’ippica italiana, sempre alla guida di Zacon Gio, nipote di Varenne, vinse l’International Trot a New York. Una sorta di mondiale dell’ippica. Prima di lui solo un altro italiano, il mitico Sergio Brighenti, con Delfo, aveva raggiunto in precedenza il successo in quella che da molti è considerata la più importante gara ippica del mondo. Zacon Gio è figlio di Ruty Grif, a sua volta figlio di Varenne, lo allena il tedesco Holger Ehlert.
Vecchione è considerato un driver etico per come tratta i cavalli durante le corse. E’, infatti, noto nell’ambiente ippico, al di là della postura elegante che lo contraddistingue, per come tratta il cavallo, soprattutto quando capisce che non riuscirà più a vincere, lasciandolo tranquillo ed evitando scene da far west che non fanno bene al mondo dell’ippica. Proprio per questo le associazioni per la difesa degli equini lo hanno additato come esempio in diverse occasioni, in particolare segnalandolo alla ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova.