Aversa (Caserta) – Soldi in cambio del superamento di un esame universitario, con tanto di volto più alto, e dell’anticipo della seduta di laurea. Con l’accusa di “tentata induzione indebita a dare o promettere utilità” i carabinieri del gruppo di Aversa, guidati dal tenente colonnello Donato D’Amato, stamani hanno eseguito una misura interdittiva della sospensione dell’esercizio di un pubblico ufficio, per la durata di 12 mesi, nei confronti di un 67enne, docente ordinario alla Facoltà di Ingegneria di Aversa dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”. – continua sotto –
Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli Nord, supportate dalle intercettazioni telefoniche e riscontrate anche da elementi forniti da persone informate sui fatti, hanno consentito di ricostruire un grave quadro indiziario nei confronti dell’indagato. Secondo l’ipotesi accusatoria, avvalorata dal giudice per le indagini preliminari, come recita una nota a firma del procuratore aggiunto Domenico Airoma, “il professore (originario della Basilicata e residente a Napoli, ndr.), abusando della propria posizione, intraprendeva autonomamente una trattativa con uno studente universitario (di Teverola, ndr.), nonostante non gli fossero state avanzate richieste da parte di quest’ultimo. In particolare, prospettando allo studente la possibilità di poter anticipare la propria seduta di laurea rispetto ad altri suoi colleghi e assicurandogli anche il superamento dell’esame che avrebbe dovuto sostenere con lui con un voto più alto, il docente cercava di indurre lo studente a promettergli, quale corrispettivo, somme di denaro”. – continua sotto –
“Dopo aver in più occasioni reiterato le proprie richieste – continua la nota del procuratore – il professore, intuite anche le resistenze dello studente, riferiva, falsamente, a questi che non aveva superato l’esame appena sostenuto, nel tentativo estremo di indurlo ad accettare. Ottenuto l’ennesimo rifiuto, il docente attestava, infine, il superamento dell’esame da parte dello studente che provvedeva, invece, a denunciare l’intera vicenda” ai carabinieri. Da quanto si apprende, il docente avrebbe chiesto allo studente prima 2000, poi 500 e infine 300 euro, comunque mai versati dal ragazzo, il quale, alla fine, avrebbe comunque superato l’esame con un voto dignitoso da parte del professore che, in tal modo, avrebbe sperato di non essere denunciato. – continua sotto –
Il Rettore: “Fiducia nella magistratura” – “Avendo avuto notizia di misure interdittive dai pubblici uffici applicate nei confronti di un docente dell’Ateneo Vanvitelli da parte della Procura della Repubblica del Tribunale di Napoli Nord, quale Rettore dell’Ateneo esprimo piena e incondizionata fiducia nella magistratura per l’accertamento di eventuali responsabilità. Auspico che a conclusione dell’iter giudiziario possa essere stabilità la verità dei fatti e, mi auguro, l’assenza di responsabilità in capo al nostro docente, per lui stesso, per la sua dignità professionale, ma soprattutto per gli studenti, interesse primario ed esclusivo di ogni Ateneo, per il valore fortemente educativo e formativo dell’istituzione universitaria medesima. A tal proposito, valuterò l’opportunità dell’eventuale adozione di attività interne che possano tutelare gli studenti e garantire per loro un legittimo clima di serenità”.