Aversa, il bilancio non passa: Golia a casa

di Jacopo Grassia

Aversa (Caserta) – La votazione si è conclusa con 14 voti sfavorevoli, 9 a favore e un astenuto. Gli equilibri di bilancio non passano entro il termine del 30 novembre, la maggioranza va sotto in Consiglio e, pertanto, l’amministrazione del sindaco Alfonso Golia va a casa dopo 18 mesi dall’insediamento. – continua sotto – 

Decisivo il voto contrario dei cosiddetti “dissidenti” nella maggioranza: Eugenia D’Angelo, Paolo Santulli, Maurizio Danzi, Imma Dello Iacono, Luisa Diana Motti, insieme a quelli dei consiglieri di opposizione Alfonso Oliva, Gianluca Golia, Luigi Dello Vicario, Giovanni Innocenti, Olga Diana, Francesco Sagliocco, Roberto Romano, Giuseppe Stabile, Francesco di Palma. Astenuto il presidente del consiglio Carmine Palmiero. Ancora una volta la città di Aversa, come fu per le precedenti amministrazioni De Cristofaro e Sagliocco, si ritrova a fare i conti con un commissariamento. Il Prefetto presto nominerà un suo rappresentante per traghettare l’ente fino alle elezioni che si terranno in primavera. – continua sotto –

Il verdetto al termine di una seduta di consiglio comunale anomala, surreale, kafkiana. I lavori del civico consesso, infatti, sono stati costellati da continue sospensioni a causa delle difficoltà tecniche nello collegamento da remoto sino a giungere a un malore in diretta, mentre stava effettuando il suo intervento, da parte di Vincenzo Cesario Angelino. Disagi che hanno portato il consiglio ad iniziare di fatto, dalle 10 di mattina alle 18,30 di sera per poi terminare abbondantemente dopo la mezzanotte di oggi. Il momento topico è stato rappresentato dall’intervento – appello da parte del sindaco: «Ai cittadini interessa molto poco il chiacchiericcio e le ardite ricostruzione dei giornali. Chiedono concretezza dato il momento che si sta vivendo. Abbiamo chiesto la loro collaborazione con senso di responsabilità e non possiamo comportarci noi diversamente. Chiedo, per questo il voto a tutta l’assemblea. Sono convinto che il voto di oggi non sia di partito o di corrente, ma un voto per la città». «Le lontananze cristallizzate dal voto sul bilancio previsionale – ha continuato Golia – non si sono ridotte, ma oggi è il tempo della compartecipazione, del rigore e dell’unità. Mi assumo la responsabilità politica di mancanza di dialogo, ma la mia porta è stata sempre aperta per tutti. Credo, però, che il luogo per parlare di queste cose sia il consiglio comunale. Stante il momento particolare mi appello al senso di responsabilità di ognuno di voi. I cittadini non capiscono le scaramucce della politica». – continua sotto –

Ricordando, poi, il voto unitario in parlamento nei giorni scorsi, Golia ha continuato: «Abbiamo un esempio di quanto avvenuto a Roma, I cittadini ci guardano e chiedono risposte concrete. Il voto contrario è frutto solo di scaramucce e aspettative personali. Questo non è il voto di una parte. Chi sostiene il contrario cerca solo visibilità personale, La pandemia ci ha insegnato che si sta insieme nelle difficoltà per superarle insieme. Non c’è spazio per dietrologie o giochi di palazzo, Chi pensa di attuarle non commette un attacco al sindaco, ma a tutta la nostra comunità. Per questo mi appello al senso di comunità di voi tutti. La città non comprenderebbe divisioni e distanze». Subito dopo il capogruppo del Pd Paolo Santulli ha precisato che il Pd aveva deciso di dare libertà di voto. – continua sotto –

Alfonso Oliva di Fdi ha sottolineato come non si possa scrivere un assestamento di bilancio da soli per poi chiedere condivisione e ha concluso: «Questo è un mettere le mani avanti». Peppe Stabile, già vicesindaco e presidente consiglio, ha affermato: «E’ necessario fare chiarezza su quelli che dovranno essere i nostri comportamenti. L’appello del sindaco nasce da una vicenda di natura politica: questa amministrazione non ha più la maggioranza, ma questo non significa che non dobbiamo valutarlo». Inutile una ulteriore sospensione, Alla fine il verdetto già atteso con un’evidenza: nel Pd a votare a favore di Golia sono stati i due “cesani” Erika Alma e Vincenzo Cesario Angelino.

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