“Rimango perplesso quando sento di colleghi medici o infermieri restii a farsi il vaccino”. Così Pierpaolo Sileri, viceministro alla Salute, ai microfoni degli “Inascoltabili” in onda su Nsl Radio e Tv. “Posso capire il cittadino – dice Sileri – che magari non ha delle basi scientifiche consolidate e non ha studiato medicina e può avere una certa riluttanza a farsi il vaccino, ma penso francamente che quei medici e quegli infermieri, se hanno ancora dei dubbi dopo aver visto ciò che è accaduto, probabilmente hanno sbagliato lavoro”. – continua sotto –
NON VORREI DIVENTI OBBLIGATORIO PER COLPA DI POCHI – “Non vorrei si dovesse arrivare all’obbligatorietà del vaccino per colpa di pochi”. “Adesso – aggiunge Sileri – si punta alla non obbligatorietà. Non vorrei però che si dovesse arrivare all’obbligo del vaccino perché significherebbe dover mettere una costrizione per colpa di pochi individui. I no vax sono una minoranza. Se un medico non capisce l’importanza del vaccino ha sbagliato lavoro. Se ho un tumore non posso dire che la chemioterapia non serve a nulla perché dietro c’è Big Pharma che specula. Non è accettabile la riluttanza da parte di un medico. Credo che la paura sia umana ma proprio perché hai una base culturale radicata negli anni di studio che hai fatto, è chiaro che deve essere un pensiero che dura un secondo”. – continua sotto –
PRIMA DOSE GIA’ EFFICACE CONTRO VIRUS – “Si parte con una vaccinazione del personale sanitario e si procederà con una vaccinazione delle persone più fragili come ad esempio gli anziani e alla fine il resto della popolazione. Tutto sarà affidato alla rete territoriale e regionale con punti di vaccinazione esistenti come gli ospedali e il commissario Arcuri ha preannunciato nuovi punti di vaccinazione. Ci si registrerà, si prenderà appuntamento, si farà il vaccino, ci sarà qualche minuto di osservazione e poi si potrà andare a casa. Già la prima dose sarà efficace e la seconda dose rafforzerà tutto questo e si rientrerà nel pool delle persone che non potranno ammalarsi”. – continua sotto –
INSERIRE FARMACISTI E ODONTOIATRI TRA CATEGORIE PRIORITARIE – “La campagna partirà con la vaccinazione del personale sanitario, ma credo che dovrà essere fatta qualche modifica, come già anticipato autonomamente da qualche regione: io ad esempio inserirei i farmacisti, che hanno avuto dei morti durante la prima ondata, e gli odontoiatri, che operano a contatto diretto con tutti i loro pazienti”, ha dichiarato Sileri in merito all’opportunità di estendere il vaccino anti-Covid ai farmacisti e agli odontoiatri. – continua sotto –
DE LUCA IN BUONA FEDE, MA ANDAVA FATTO DIVERSAMENTE – Sileri ha anche commentato il vaccino somministrato al presidente della Regione Campania: “La vaccinazione di Vincenzo De Luca? Difficile interpretazione. Averlo fatto sicuramente dà l’esempio, ma doveva farlo in maniera concordata anche con tutti gli altri. Farlo così apre dei dubbi sollevati dalla stampa, io credo nella buona fede del presidente De Luca che forse voleva dare l’esempio, ma anche il forse non dovrebbe esserci e purtroppo fatto in questa maniera apre gli scenari che abbiamo visto discussi sulla stampa”. “Io credo nella sua buona fede. Sicuramente se fosse stato concertato con tutti gli altri presidenti di regione avrebbe avuto un valore diverso. Da medico invece le dico che se qualcuno mi offrisse di fare il vaccino direi di no perché quella dose sia più utile ad una persona di 85 anni rispetto a me. Noi dobbiamo proteggere gli anziani e tutti gli operatori sanitari che sono tutti coloro che indossano dentro e fuori un camice bianco, così come anche in farmacia e gli odontoiatri. Gli anziani devono essere i primi a essere vaccinati, smettiamola di dire che ‘tanto sono anziani’, vanno preservati per primi”. – continua sotto –
LA STRADA E’ ANCORA LUNGA MA IN DISCESA – “Ora si volta pagina e inizia un nuovo capitolo, un capitolo nuovo. Da ieri abbiamo un’arma efficace per contrastare il virus. Per scrivere questo nuovo capitolo bisogna procedere con le vaccinazioni e fare in modo che tutto vada secondo programma, senza margini di errore. Non c’è possibilità di alcun margine di errore”. “Ora noi abbiamo il vaccino della Pfizer, 9 milioni per i prossimi tre mesi, ma dobbiamo auspicare – aggiunge Sileri – che anche le altre aziende farmaceutiche possano avere rapidamente l’autorizzazione dell’ente regolatorio europeo affinché quel quantitativo globale che spetta all’Italia oltre 200 milioni di dosi, consenta la progressiva vaccinazione fino all’immunità di gregge. E’ un nuovo capitolo, la strada è ancora lunga ma ora possiamo dire che è in discesa”.