E’ morto la notte scorsa, all’età di 64 anni, Paolo Rossi, l’ex calciatore campione del mondo con l’Italia nel 1982. A darne notizia la moglie Federica Cappelletti, sul suo profilo Instagram. – continua sotto –
“Pablito” in pochi giorni impallinò il Brasile di Zico, la Polonia di Boniek e la Germania Ovest di Rummenigge facendo esplodere di gioia l’Italia intera. Sei gol che portarono gli azzurri per la terza volta sul tetto del mondo e che gli valsero il Pallone d’Oro. – continua sotto –
Nato a Prato il 23 settembre 1956, l’attaccante, spentosi a causa di un male incurabile, è sbocciato nella Juventus e venne girato al Como, per poi esplodere nella Lanerossi Vicenza di Gigi Fabbri con il quale ha conquistato una promozione in A. Quindi passò al Perugia, dove aprì la stagione del calcio “sponsorizzato” e venne squalificato perché accusato di aver combinato il match contro l’Avellino. Il ritorno alla Juventus, dove restò fino al 1985, ha rappresentato la sua consacrazione prima delle ultime due stagioni con le maglie di Milan e Verona. Con i bianconeri ha vinto due scudetti, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Uefa e una Coppa dei Campioni. – continua sotto –
Ma è in particolare nelle 48 presenze con la maglia azzurra che Rossi ha messo in mostra le sue qualità, realizzando 20 gol. Nove dei quali durante i Mondiali, tre nel 1978 e sei durante Spagna ’82. Tutti nei 270 minuti dei quarti, semifinale e finale: storica la tripletta alla Seleção il 5 luglio (Zico lo definì il “boia del Brasile”), seguita dalla doppietta alla Polonia e alla rete al 56′ nel 3-1 alla Germania Ovest che portò l’Italia di Enzo Bearzot sul tetto del mondo. “Era forte e gagliardo se c’era da difenderci all’esterno: noi gli abbiamo voluto bene anche per questo”, dirà anni dopo parlando del tecnico che guidò gli azzurri al trionfo dell’11 luglio 1982. – continua sotto –
Dopo aver chiuso con il calcio giocato non ha mai allenato, una carriera definita “difficilissima”. Più volte dirigente sportivo, ha invece tentato la carriera politica candidatosi senza successo alle elezioni Europee con Alleanza Nazionale ed è stato per molte stagioni ospite nei talk sportivi come opinionista sulle reti Rai e Mediaset.