Aversa (Caserta) – Si divertono a togliere transenne e strisce biancorosse che segnalano pericolo installate dagli addetti ai lavori del Comune di Aversa. Un’abitudine assurda che crea situazioni pericolosissime che si sta ripetendo con una frequenza e sistematicità impressionanti. L’appello è di segnalare o denunciare chi danneggia, rimuove o elimina le transenne messe dal Comune a salvaguardia della pubblica e privata incolumità. “Chi lo fa – si ricorda – rischia l’arresto fino a tre mesi e un’ammenda fino a 516 euro, se il reato non è aggravato da ulteriori conseguenze (articolo 673 del Codice Penale)”. – continua sotto –
È un fenomeno antico, in verità, ma che da qualche mese sta avendo una recrudescenza pazzesca. Sembra quasi che ci siano dei vandali che seguono passo passo la squadra di operai comunali per danneggiare e rimuovere i transennamenti (di dissesti stradali o di edifici o di pali o di alberi pericolanti non risolvibili al momento) appena realizzati. Praticamente accade ogni giorno in tutta la città. Gli ultimi casi nella super-dissestata via ex Alifana, strada dell’ex tracciato ferroviario, parallela a via Mancone. Appena transennata, sono spariti picchetti e nastro segnaletico; poi, su un tombino sprofondato in via Vitale il transennamento si è dovuto ripetere tre volte nel giro di nemmeno una settimana. – continua sotto –
Questa situazione fa moltiplicare i già seri e pericolosi problemi legati alle piogge tropicali che peggiorano ulteriormente il cattivo stato del manto stradale per mancata manutenzione dovuta a insufficienti fondi economici. Per rifare in maniera sufficiente il solo manto di una intera strada malridotta – non un semplice e inutile rappezzo – servono perlomeno 10 euro per ogni metro quadrato. Facendo qualche conto per la quadratura media di ogni strada escono fuori cifre impressionanti ed ovviamente indisponibili per le casse del Comune. Da aggiungere, infine, che i dissesti stradali con i provvisionali transennamenti rimossi creano situazioni di pericolosità anche gravi per i cittadini e soprattutto costosi contenziosi risarcitori per il Comune.