I carabinieri del Ros e la Polizia penitenziaria del Nic – Nucleo Investigativo Centrale, hanno dato esecuzione a un’ordinanza cautelare, emessa dal Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura Antimafia partenopra, nei confronti di 12 persone, ritenute responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, riciclaggio e intestazione fittizia di beni aggravati dal fine di agevolare il gruppo Zagaria del clan dei Casalesi. – continua sotto –
Le indagini, svolte tra il febbraio 2016 ed il maggio 2019, hanno documentato come Filippo Capaldo, nipote ed erede designato del boss Michele Zagaria (arrestato nel 2011 dopo 15 anni di latitanza), con la collaborazione dei fratelli Nicola e Mario Francesco e dei sodali Paolo Siciliano e Alfonso Ottomo, abbia diretto il clan assumendo una posizione dominante nel settore della grande distribuzione alimentare. – continua sotto –
In tale contesto è stata dimostrata la partecipazione della famiglia Capaldo nella “Distribuzione Siciliano srl” operante nel commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, nelle catene di supermercati “Pellicano” e “Jolly Market” presenti con 21 punti vendita nella provincia di Caserta, nelle aziende produttrici di beni alimentari “Ovopiù di Gravina Giuseppe srls” e “I Sapori di Bufala srls”, nella “3K srls” impresa attiva nella produzione e commercializzazione di prodotti in plastica destinati all’uso alimentare nonché nella “Santa Maria srl” utilizzata per continuare a distribuire il latte a marchio Parmalat in territorio casertano dopo la confisca della “Euromilk srl”. – continua sotto –
Da ultimo, sono stati documentati gli investimenti dei Capaldo a Tenerife, ove dalla primavera del 2017 hanno avviato un’attività di noleggio veicoli. Tra i provvedimenti emessi risultano 4 misure interdittive della sospensione dall’esercizio dell’impresa per un anno, nei confronti di altrettanti 4 titolari di aziende riconducibile all’organizzazione camorristica. – continua sotto –
AGGIORNAMENTO 19 FEBBRAIO 2021 – In pochi giorni il Riesame ha annullato tutte le misure cautelari. Sono tornati in libertà tutti i fratelli Capaldo e l’imprenditore Siciliano.