La Confesercenti rende noto che i saldi invernali in Campania avranno inizio lunedì 11 gennaio con la durata di 60 giorni. “E’ in procedura il decreto dirigenziale della Regione Campania che stabilisce l’inizio delle vendite in saldi il giorno lunedì 11 gennaio per 60 giorni, come proposto dalla Confederazione a livello regionale. – fa sapere il presidente provinciale di Confesercenti Caserta, Salvatore Petrella – Nella giornata di lunedì si è tenuto un incontro con l’assessore regionale al Commercio, Antonio Marchiello, al quale hanno partecipato i vertici regionali delle associazioni e, quindi, anche Confesercenti, un incontro che aveva il fine di concertare l’inizio delle vendite invernali in saldi. – continua sotto –
“Dopo varie e diverse valutazioni e principalmente ed in considerazione del dato epidemiologico in Campania ed in attesa delle linee del Governo Centrale, – continua Petrella – non era stato possibile determinare la data di inizio saldi. A tal fine, ci si era aggiornati ad oggi (martedì 5 gennaio). Ad ogni modo, – spiega – Confesercenti ha proposto come prima data utile quella del’11 gennaio, raccogliendo anche la condivisione del tavolo di confronto ed in particolare dell’Assessore Regionale”. – continua sotto –
Aldilà dei saldi, Petrella non manca di effettuare delle considerazioni sullo stato generale della crisi economica. “Bisogna superare la logica dei codici Ateco per i ristori e accelerare sulla campagna vaccinale, a livello nazionale sono stati persi già 96 miliardi di consumi e 150mila imprese rischiano di chiudere per sempre. Nonostante le dure restrizioni e i sacrifici dei cittadini e delle imprese, i dati sui contagi non sono incoraggianti. Le chiusure forzate delle attività commerciali non hanno portato ai risultati annunciati e oggi domina ancora una volta l’incertezza”. – continua sotto –
I numeri parlano chiaro e riguardano soprattutto il mondo delle piccole e medie imprese, vera spina dorsale dell’economia del paese. Il turismo è al palo e la luce in fondo al tunnel sembra ancora parecchio lontana. Per le imprese del comparto e per i pubblici esercizi nel 2020 sono svaniti 50 miliardi di euro di consumi turistici. Bar e ristoranti continuano a tenere la serranda abbassata se non per l’asporto e il domicilio e hanno perso un miliardo di fatturato solo tra Natale e Capodanno. Le imprese della moda hanno perso 16 miliardi di euro di vendite in abbigliamento ed accessori. E per non parlare del comparto alberghiero per il quale si prospettano 12 mesi di inattività completa”. – continua sotto –
“E ancora le attività del settore immagine e benessere, agenti di commercio, benzinai, ambulanti, tutti hanno risentito enormemente della crisi e vivono tuttora nell’incertezza. – chiosa Petrella – Il Governo dia risposte chiare e immediate alle imprese che nei mesi scorsi hanno dimostrato di poter lavorare garantendo la sicurezza propria e dei clienti. È necessario uscire dalla logica dei ristori sulla base dei codici Ateco con l’erogazione di fondi in tempi rapidi a tutte le imprese colpite, riparametrandoli sui volumi d’affari di tutto il 2019. L’esecutivo intervenga con urgenza anche sull’emissione delle cartelle esattoriali, una spada di Damocle che gli italiani non possono sopportare in questa fase di crisi. E più di tutto si acceleri sulla campagna vaccinale, se questa non sarà adeguatamente implementata nel 2021, assisteremo ad un’ulteriore contrazione dei consumi delle famiglie rispetto al 2019, dopo i 96 miliardi persi nel 2020”.