Aversa (Caserta) – Un macigno da 8 milioni di euro si abbatte sulle casse del Comune di Aversa. Agli oltre tre milioni chiesti dalla Provincia di Caserta, con tanto di decreto ingiuntivo mai opposto, per la quota Tarsu/Tia di competenza provinciale se ne aggiungono poco meno di 5 richiesti dalla Regione Campania allo stesso Comune per il pagamento delle acque reflue. L’allarme è stato lanciato dal capogruppo consiliare del Pd, Paolo Santulli, che, per quanto riguarda il decreto ingiuntivo della Provincia, ha scritto al sindaco Alfonso Golia, alla Procura della Repubblica di Napoli Nord e a quella regionale della Corte dei Conti. – continua sotto –
Nella nota si chiede come mai, sebbene la richiesta sia «regolarmente pervenuta al Comune di Aversa, non sia stata mai opposta, anzi, riconosciuta dal responsabile dell’Ufficio Tributi, che propone, tra l’altro, alla Provincia di Caserta una regolazione dell’importo a debito, contestualizzandolo, in dieci anni, l’importo relativo di 3 milioni e 159.461,06 euro, non compare quale passività potenziale in nessuna parte dei bilanci di questo Ente, regolarmente approvati per il 2019″. Inoltre chiede «se la non postazione di tale cifra non alteri i bilanci approvati». – continua sotto –
«Stiamo da tempo cercando di fare chiarezza sulle questioni contabili dell’Ente. – spiega Santulli – La situazione è molto problematica, del resto la crisi della maggioranza si è maturata proprio per queste questioni. È stato rappresentato tutto in Consiglio Comunale, le risposte sono state vaghe ed evasive». «Parliamo – conclude l’ex parlamentare aversano – di una somma di circa tre milioni e duecentomila euro che, sommati a tanti altri debiti, anch’essi sottaciuti, non ci fanno stare allegri. Eravamo e siamo preoccupati per il futuro, i nodi, prima. Volevamo, innanzitutto, far capire che la politica non è l’Io ma il Noi, il gruppo, la squadra, rappresentando criticamente, ma legittimamente il nostro punto di vista: tutto inutile. E’ stato più facile, in modo spregiudicato, cambiare la maggioranza per mantenere la stessa poltrona». – continua sotto –
Lapidario il sindaco Golia: «A me fa solo piacere che scrivano agli organi competenti. Sono male informati, non studiano». Più tecnica la replica dell’assessore alle Finanze, Francesca Sagliocco: «Riguardo al debito nei confronti della Provincia, preciso che lo stesso era portato da un’ingiunzione di pagamento priva dei necessari requisiti formali, tant’è che la stessa Provincia non ha proseguito nell’azione di recupero. Ciò detto, a seguito di interlocuzioni con il Responsabile degli Uffici finanziari della Provincia, lo stesso debito è stato oggi quantificato in 2 milioni e mezzo di euro atteso che la Provincia sta incassando direttamente dall’agente della riscossione su ruoli ad essa intestati. Per cui, se dovesse essere notificata una nuova ingiunzione, l’Ente si difenderà nelle sedi opportune. Quindi, se il Comune avesse ottemperato alla richiesta si sarebbe trovato oggi ad aver corrisposto 1 milione di euro non dovuto». «Per quanto riguarda, invece, la richiesta pervenuta dalla Regione per le acque reflue, – conclude l’assessore Sagliocco – innanzitutto la richiesta non individua il periodo di riferimento e presumibilmente è stata fatta per interrompere i termini di prescrizione. Per quanto riguarda il quantum, stiamo verificando gli importi dovuti dal Comune che sono regolarmente iscritti nei residui passivi. Siamo al lavoro per risanare le casse dell’Ente, un lavoro rigoroso fatto di attento studio».