Aversa, emergenza Covid tra sosta selvaggia e mancata attivazione strisce blu

di Livia Fattore

Aversa (Caserta) – Sosta selvaggia ad Aversa. Il lockdown, la zona, arancione o gialla che sia, con i suoi obblighi diventa una sorta di lasciapassare per gli automobilisti aversani e per tutti quelli che raggiungono la città normanna che si sentono liberi di sostare con le proprie autovetture ovunque capiti, seconda e terza fila comprese. – continua sotto –

A fronte di divieti derivanti dalla situazione pandemica che dovrebbero far registrare in strada solo pochi automobilisti, si materializzano, come capitato in particolare nel fine settimana appena trascorso, file di autovetture praticamente ferme a causa del traffico in via Roma, sulla Variante, in via Garofano, in via Raffaello, in via Guitmondo, in via di Jasi e in tante altre zone. Accanto alle auto che transitano (a ritmo di qualche chilometro all’ora) non mancano gli assembramenti di persone nei pressi degli esercizi commerciali per i quali è consentita l’apertura. Soprattutto nelle vicinanze dei bar persone che chiacchierano beatamente con mascherine abbassate al mento o completamente assenti. Il tutto nell’assenza totale di controlli da parte delle forze dell’ordine di qualsiasi tipo, completamente assenti anche nel verificare il transito da un comune all’altro. Consci, forse, del fatto che gli automobilisti avrebbero decine di giustificazioni da snocciolare, ovviamente per il transito, ma non per non indossare la prescritta mascherina. – continua sotto –

Ad alimentare la sosta selvaggia, fenomeno assurdo di questi tempi, la mancata partenza del servizio di sosta a pagamento, le strisce blu, come viene comunemente chiamato. Si è in attesa da oltre un anno dell’avvio dopo che la relativa gara era stata assegnata definitivamente e dopo che era intervenuta anche l’Autorità nazionale anticorruzione che aveva inteso accendere il faro su un servizio assegnato in proroga per quasi cinque anni senza che si riuscisse a portare a compimento una gara di appalto per assegnare il servizio. A complicare le cose anche diverse visioni sul pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico da parte dei dirigenti comunali. Quando, poi, si firma il contratto con la Publiparking, la società che si è vista assegnare il servizio ad espletamento gara, la politica si accorge che il capitolato era stato scritto da chi sembrava non vivere ad Aversa. Solo 200 abbonamenti a prezzo politico per residenti e pendolari, alcune zone a pagamento nonostante nessuno lo volesse come ad esempio nei pressi dell’ospedale cittadino “San Giuseppe Moscati” e il cimitero. Dalla scorsa estate, con le strade aversane dipinte di blu, comprese le buche della disastrata piazza Marconi, con i parcometri installati, nulla è mutato se non il fatto che con il passare del tempo le strisce blu sono diventate azzurre. – continua sotto –

«In ogni settore – ha dichiarato il consigliere comunale e commissario cittadino di Fratelli d’Italia, Alfonso Oliva – le défaillance rendono l’idea dell’incapacità gestionale dell’amministrazione Golia targata Pd: l’omessa partenza della sosta a pagamento facilita la proliferazione dei parcheggiatori abusivi e determina lo stazionamento della sosta a discapito degli uffici e dei commercianti. Ma, cosa più grave, determina un danno erariale per il comune di Aversa che da oltre un anno non incassa l’aggio». «Per la sosta a pagamento – ha replicato dalla maggioranza il consigliere comunale Mimmo Menale – il dirigente preposto (cioè il comandante della Polizia municipale, Stefano Guarino), nonché Rup della gara, stava eseguendo gli ultimi rilievi tecnici per la consegna delle aree alla ditta che si è aggiudicata l’appalto e la partenza del servizio in tempi brevi».

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