Gricignano (Caserta) – Con il vicesindaco e assessore all’Ambiente del Comune di Gricignano, Anna Michelina Caiazzo, torniamo sulla questione del biodigestore (guarda videointervista in alto) dopo che nei giorni scorsi lo staff della Valutazione Ambientale della Regione Campania ha negato l’inchiesta pubblica, chiesta dai comuni di Gricignano e da quelli confinanti. Uno strumento, previsto dalla normativa, finalizzato a raccogliere i contributi delle amministrazioni territoriali e delle associazioni e ad ottenere il consenso più allargato possibile prima che un progetto si concretizzi. – continua sotto –
Le motivazioni di questo diniego, come tra l’altro già sottolineato dal comitato #NoBiodigestore di Gricignano, farebbero intravedere un atteggiamento favorevole, da parte della Regione, all’approvazione della valutazione di impatto ambientale, quindi all’insediamento dell’impianto di biometano alimentato da rifiuti umidi che la “Ambyenta Campania” intende realizzare nell’area industriale cittadina. “Secondo la Regione – spiega Caiazzo – la richiesta di inchiesta pubblica, con le motivazioni formulate dai comuni, hanno il solo scopo di ostacolare il buon andamento del procedimento. E’ assurdo che un ufficio regionale affermi una cosa del genere. E’ il Codice dell’Ambiente che ritiene l’inchiesta pubblica un elemento fondamentale per la valutazione dell’impatto ambientale. E non solo, poiché vengono valutati, grazie al contributo di amministrazioni comunali e dei comitati, anche gli aspetti, altrettanto importanti, sociali, economici e territoriali. Tra l’altro, l’ufficio sottolinea, sorprendentemente, che la Regione Campania finora non ha recepito e disciplinato l’inchiesta pubblica, prevista dalla normativa nazionale”. – continua sotto –
Tutte argomentazioni futili, secondo il vicesindaco, così come quando si parla di “necessità di garantire un iter quanto più snello e veloce possibile per tale tipologia di impianto in virtù della loro rilevanza ai fini del superamento della procedura di infrazione in materia di rifiuti”. In pratica, la Regione si riferisce alle famose sanzioni comminate dalla Corte di Giustizia Europea alla Campania per la mancanza di una rete adeguata e integrata di impianti di gestione dei rifiuti nella regione. “Non credo che questo riguardi lo smaltimento dei rifiuti umidi della raccolta differenziata, o almeno non solo quello. In particolare, quelle sanzioni sono riferite alla presenza di ecoballe da decenni sul territorio regionale”, sostiene Caiazzo che, ribadisce, come l’impianto non tratterà solo rifiuti umidi della raccolta differenziata ma soprattutto l’organico dello smaltimento dei rifiuti industriali. – continua sotto –
Intanto, è arrivato parere negativo dei Vigili del fuoco sulla struttura che, al suo interno, come si evince dal progetto, ha un gasometro alto 17 metri e con una pianta di circa 400 metri quadrati, paragonabile ad un palazzo di 6 piani con appartamenti da 400 metri quadrati pieni di gas. E i vigili del fuoco giustamente sono perplessi, nonostante “Ambyenta” nel progetto lo cataloghi a rischio non significativo. A questo punto, Caiazzo rinnova il suo appello a comitati, associazioni e cittadini dei comuni di Gricignano e di quelli limitrofi continuino a fare fronte comune con le amministrazioni locali in questa battaglia per scongiurare l’avvento del biodigestore. IN ALTO IL VIDEO