Aversa (Caserta) – La scarsa attenzione per i problemi del Secondo Circolo Didattico di Aversa da parte delle amministrazioni comunali che si sono susseguite negli anni hanno fatto sì che la misura sia colma. E dopo le ripetute proteste della dirigente scolastica Emilia Tornincasa, questa volta sono alcuni genitori ad attivarsi per far conoscere le difficoltà in cui versa la scuola e chiedere d’urgenza l’intervento dell’amministrazione Golia per risolverle elencando la cronistoria delle problematiche dell’edificio scolastico in una lunga lettera che proponiamo a seguire. – continua sotto –
«Siamo i genitori di un’alunna del Secondo Circolo Didattico “Linguiti” di Aversa. Dopo l’ennesimo e, ahinoi, prevedibile episodio (ci siamo abituati ma ugualmente non ci arrendiamo!) riteniamo nostro dovere, come genitori, segnalare, a tutela del diritto allo studio di nostra figlia e tanti altri bambini, l’annosa e perdurante situazione di quest’Istituto scolastico. Chiediamo voce perché crediamo sia giunta l’ora che chi di dovere si assuma la propria responsabilità e dia le dovute risposte! Non vogliamo più essere rimbalzati dal solito muro di gomma che, a differenza delle mura scolastiche, tiene benissimo. Siamo ancor più stufi di esser “censurati” (in perfetta similitudine con i regimi totalitari dell’est europeo o asiatici!) ogni qualvolta osiamo criticare l’operato di chi istituzionalmente deputato e pagato con i soldi della collettività. – continua sotto –
Prima di rappresentare i fatti recenti, riteniamo necessario riportare una breve cronistoria degli accadimenti verificatisi negli anni, sperando che la memoria ci assista. Pensiamo sia utile per dovere di cronaca e per meglio rappresentare il nostro stato d’animo. Nel lontano, ma neanche tanto, anno scolastico 2017/2018, dopo appena due mesi di scuola, causa forte pioggia, si verificarono infiltrazioni d’acqua e si decretò la chiusura della scuola per qualche giorno con conseguenti doppi turni e rotazioni che proseguirono fino ad ultimazione dei lavori durati circa due mesi o poco più. Finiti i lavori, improvvisamente venne chiusa la scuola Sant’Agostino (sede secondaria dell’istituto) per inagibilità, ovviamente neanche il tempo di finire, si ricominciò con i doppi turni e rotazioni fino a fine anno scolastico. L’anno scolastico successivo 2018/2019, per ovviare a tali problematiche furono ricavate altre aule sfruttando spazi interni già esistenti, aule che risultarono comunque non sufficienti ad accogliere la totalità dei bambini, tant’è che alcune classi furono trasferite in altro Istituto scolastico cittadino. Ad ogni modo, anche in quell’occasione, prima della consegna definitiva delle nuove aule, non ci siamo fatti mancare le solite rotazioni. Non vorremmo annoiare ed essere ripetitivi, ma nostro malgrado le rotazioni si sono ripresentate anche l’anno scolastico successivo 2019/2020, ad onor del vero c’è da dire che durarono “solo” per una settimana. Anche in tale occasione la causa fu da attribuire ad infiltrazioni d’acqua o qualcosa di simile connesso a problemi strutturali dell’edificio. Nella parte finale di quell’anno e quello tuttora in corso, si fa per dire (senza nulla togliere al grandissimo impegno profuso dal corpo insegnati e dai bambini per la dad), siamo stati travolti dall’emergenza per la pandemia legata al Covid. – continua sotto –
Evidentemente ci siamo trovati di fronte ad un evento assolutamente straordinario e imponderabile, potremmo disquisire all’infinito sull’opportunità o meno di riaprire le scuole nel totale rispetto delle opinioni e pensiero altrui, ma non è questa la sede e l’argomento in questione. La scorsa primavera, prima che la scuola fosse chiusa causa Covid erano in corso i lavori per creare nuove aule sufficienti a renderla finalmente idonea ad accogliere tutti i bambini, compresi quelli ospitati da diverso tempo in altro istituto. Il lockdown determinò la chiusura di tutte le attività e, con esse, si fermarono anche i lavori a scuola. Il 4 maggio ripresero pian piano tutte le attività, soprattutto quelle legate ai servizi essenziali come l’edilizia. L’anno scolastico in corso è iniziato con comprensibile ritardo, il 17 ottobre come da ordinanza regionale (in tutto il resto d’Italia, isole comprese, è stata assicurata la didattica in presenza per la scuola primaria come da calendario nazionale, ma anche questo è un altro discorso!). Alla ripresa siamo stati informati che le aule non erano ancora pronte, cosa ormai prevedibile, e ci sarebbero state ancora rotazioni per un breve periodo (da maggio a settembre cosa avranno mai fatto, come hanno occupato il loro tempo nella scuola?!?). La frequenza scolastica in presenza è durata purtroppo soltanto 15 giorni. – continua sotto –
Nel periodo precedente il Natale, la Regione ha disposto la riapertura delle scuole ma il Sindaco ha deciso di posticipare l’apertura a causa della grave emergenza sanitaria che aveva investito il nostro territorio. A seguito di comunicazione preventiva della dirigente scolastica siamo però venuti a conoscenza che la scuola, nel caso fosse stata riaperta, non sarebbe stata in grado di assicurare il servizio di riscaldamento per la mancata revisione periodica della caldaia. Come se ciò non bastasse, siamo stati informati che per l’ennesima infiltrazione di acqua piovana (Ancora! Ma chi controlla la corretta esecuzione dei lavori che sistematicamente si ripetono ogni anno per i medesimi problemi?) un piano della scuola risulta inagibile, quindi, casomai avessero dato l’ok per il rientro di tutte le classi, ci sarebbero toccate nuovamente le rotazioni. Nei primi giorni di gennaio è cominciata la ripresa delle lezioni in presenza secondo i tempi dettati dal calendario regionale, hanno iniziano le prime e seconde classi e, dopo poco, le terze. Intanto i lavori per la messa in sicurezza del piano inagibile, già iniziati con ritardo, sono proseguiti a rilento a causa delle avverse condizioni meteo, con prevedibile slittamento dei tempi di consegna e nuove rotazioni all’orizzonte, cosa vuoi che sia, siamo ormai abituati abbiamo pensato!!!. La settimana scorsa l’imprevisto degli imprevisti, il Tar boccia il provvedimento regionale e anticipa il ritorno in classe di quarte e quinte, i nostri figli impazziscono di gioia…. e invece no!!!; alle 21.30, quando ormai i bambini avevano già tutto pronto per l’indomani, la nostra dirigente scolastica, con innegabile tempismo, comunica che non si può rientrare a scuola per un guasto ai bagni. Ma come i bagni si sono rotti questa sera? (a noi risulta che sono rotti da mesi!). – continua sotto –
A pensarci bene sembra quasi un accanimento soprannaturale verso i bambini di questa scuola, una congiuntura astrale negativa, in altre occasioni avremmo addirittura pensato a una barzelletta, solo che non ci viene per niente da ridere, a voi? Ci domandiamo se esiste qualche legge speciale, regolamento comunale o scolastico che vieti l’esecuzione dei lavori, peraltro già pianificati, durante le vacanze estive. Mah! Esiste forse qualche impedimento? Vanno fatti sempre all’ultimo momento ed esclusivamente durate l’anno scolastico? Tale insopportabile e dannosa prassi consolidata da cosa dipende? Sarebbe fin troppo semplicistico portare avanti il solito giochino e addossare tutte le colpe a qualcosa di astratto come l’arcinota italica burocrazia. L’apparato statale è certamente complesso, si muove con fare macchinoso, con regole e tempi incomprensibili a noi semplici umani; ma è pur vero che è fatto di persone, perlopiù capaci ed efficienti, disgraziatamente però non sempre è così. Non sappiamo e non sta a noi dire di chi sia la colpa, a dire il vero, non pensiamo sia da attribuire ad un singolo attore di questa incresciosa vicenda. Tuttavia, siamo fermamente convinti si tratti di un grave concorso di colpe tra le diverse amministrazioni comunali succedutesi nel tempo, tecnici e amministratori, imprese esecutrici dei lavori e, non ultimo, la Dirigenza scolastica e gli organi tenuti alla vigilanza dell’amministrazione della cosa pubblica a tutela degli interessi dei cittadini. Sperando di non aver annoiato per queste righe, chiediamo scusa sin d’ora per eventuali imprecisioni sui tempi e aspetti tecnici dei fatti, vogliate considerare il presente come uno sfogo di genitori preoccupati per il futuro della propria figlia». – continua sotto –
LA REPLICA DELLA DIRIGENTE – Interpellata la dirigente scolastica in merito alla questione, dopo aver ribadito che quello che viene raccontato nella dai genitori rispecchia semplicemente la realtà, tiene ad esporre il suo punto di vista perché sia del tutto chiara la complessità della situazione in cui si trova la struttura che ospita circa un migliaio di studenti costretti negli ultimi tre anni scolastici ad arrangiarsi, e non solo per problemi di Covid ma soprattutto per incapacità amministrative ad affrontare e risolvere le problematiche della struttura. Problematiche che hanno costretto il Consiglio d’istituto e la dirigenza ridurre gradualmente il numero degli studenti per far quadrare il numero di iscritti e frequentanti la “Linguiti” con il numero delle aule disponibili per le elezioni. – continua sotto –
Un dato segnalato sempre maniera ufficiale dalla dirigente Tornincasa, che così commenta la lettera dei genitori: «Il decreto legislativo 81 del 2008 (e successive integrazioni), in attuazione della delega al Governo in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro prevede che gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare la sicurezza dei locali e gli edifici in uso a pubbliche amministrazioni o pubblici uffici, sono a carico degli enti tenuti per legge. In particolare, per quanto riguarda la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati a sede di istituti scolastici, gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari sono a carico dell’amministrazione comunale o provinciale cui appartengono. In tal caso, gli obblighi previsti dalle norme vigenti si intendono assolti, da parte dei dirigenti scolastici, con la richiesta del loro adempimento all’amministrazione locale. Certamente non spetta al dirigente scolastico la procedura di appalto né il controllo sulla corretta esecuzione dei lavori». – continua sotto –
«Questa dirigenza – continua Tornincasa – ha segnalato già da anni, e da ultimo a giugno e settembre, il cattivo funzionamento dei bagni che è sempre stato addebitato dal Comune a “cattive abitudini degli alunni – eccessiva carta igienica nei bagni”. Solo il 20 gennaio hanno compreso che si trattava di un difetto della fecale. E i lavori sono iniziati il 23 gennaio e si concludono il 27 gennaio. Per quanto attiene le infiltrazioni dal tetto abbiamo segnalato al comune il 24 ottobre 2020 e 12 solleciti. I lavori inizieranno il 1 febbraio prossimo e termineranno, da cronoprogramma, il 19 febbraio. La scuola ha approntato una organizzazione didattica tale da garantire il diritto allo studio di tutti”. Ne segue che la scuola ha fatto tutto quanto doveva per realizzare condizioni ottimali per garantire il diritto all’istruzione degli studenti ma è venuto meno l’ente comunale che deve intervenire in tempi brevi se davvero l’istruzione scolastica e fa le priorità dell’amministrazione».