Biodigestore a Gricignano, allarme del comitato: “Il biomostro si avvicina, svegliamoci”

di Nicola Rosselli

Gricignano (Caserta) – Atti e contro atti per la realizzazione del biodigestore che dovrebbe sorgere nella zona industriale di “Aversa Nord”, sul territorio di Gricignano, al confine con Carinaro, Teverola e Marcianise. Al parere contrario dei Vigili del fuoco di Caserta sulla realizzazione dell’impianto risponde “Ambyenta Campania”, la società che intende realizzarlo, che cerca di abbattere i tempi chiedendo alla Regione Campania di proseguire con il procedimento di autorizzazione, indipendentemente dal rilascio del parere dei caschi rossi. – continua sotto – 

Una mossa che preoccupa ancora di più i componenti del Comitato #NoBiodigestore di Gricignano. In particolare, Francesco Girardi, ingegnere ambientale, incaricato dai comuni di Gricignano e Marcianise di redigere una relazione sul biodigestore, sostiene: «L’impianto ha al suo interno un gasometro alto 17 metri e con una pianta di circa 400 metri quadrati. Praticamente un palazzo di 6 piani con appartamenti da 400 metri quadrati pieni di gas. E i vigili del fuoco giustamente sono perplessi. E Ambyenta nel progetto lo cataloga a rischio non significativo». Lo stesso Girardi, poi, pone l’accento sull’inchiesta pubblica chiesta dai comuni di Gricignano e Marcianise e spiega: «Normalmente la attivano stesso i soggetti proponenti per fugare ogni dubbio su legalità e trasparenza. Qui addirittura la Regione sembra schierarsi contro l’inchiesta pubblica formalmente chiesta dai due comuni di Gricignano e Marcianise in rappresentanza degli oltre 50mila abitanti. Questo ci preoccupa moltissimo. La Regione, che dovrebbe essere imparziale e garantire i cittadini, nega l’inchiesta pubblica con delle motivazioni che fanno intravedere una propensione positiva verso il biodigestore». – continua sotto –

Da qui l’invito del comitato cittadino: «Svegliamoci, il biomostro si avvicina. Una grande battuta di arresto alla lotta al biodigestore arriva dalla Regione Campania. La Regione, di fatto, respinge la richiesta di inchiesta pubblica con delle motivazioni che fanno intravedere un atteggiamento favorevole all’approvazione della valutazione di impatto ambientale. Posizione, a nostro avviso, non adeguata ad un ente che dovrebbe essere superpartes. Le motivazioni a supporto del diniego sono, per noi, discutibili». «Dal progetto – continuano – si evince chiaramente che in ingresso all’impianto sono previsti non solo rifiuti urbani ma anche da altre provenienze (industriali comprese). Inoltre, perché noi cittadini di Gricignano e dintorni ci dovremmo immolare per ridurre le sanzioni di tutta la Regione? Se questa è la soluzione, perché la Regione non realizza un impianto, ma pubblico, in un territorio non già devastato come il nostro? Diventa ora cruciale il contrasto della popolazione che deve far sentire tutto il proprio dissenso». – continua sotto –

A preoccupare non poco è la premessa su cui si basa tutta questa operazione. «Ricordiamo – afferma Giovanna Moretti, componente del comitato – che Ambyenta compra il terreno utilizzando una società intermediaria con un surplus di 1,8 milioni di euro con clausola rescissoria basata sull’ottenimento dei permessi. La domanda che i cittadini e il comitato si fanno: perché Ambyenta paga questo surplus? E’ forse una garanzia per la fase autorizzativa? Un impianto di questo tipo a gestione privata (dove la faranno da padrona gli interessi economici) con le premesse che vedono gli attori coinvolti in precedenti inchieste giudiziali per questioni ambientali spaventa». Dal comitato #NoBiodigestore giunge anche una stoccata al sindaco di Gricignano, Vincenzo Santagata: «Ci preoccupa, infine, il silenzio assordante dell’amministrazione sugli ultimi sviluppi sulla vicenda».

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