Gricignano (Caserta) – “Distruzione e occultamento di documenti contabili”. E’ l’accusa per la quale il gup del tribunale di Napoli Nord ha rinviato a giudizio Vincenzo Santagata, sindaco di Gricignano, di professione commercialista. Per altri capi di imputazione, riferiti a reati collegati alla frode fiscale, invece, il primo cittadino (rappresentato dall’avvocato Rosario Arienzo) è stato prosciolto per intervenuta prescrizione o perché il giudice ha ritenuto di non dover procedere. Una vicenda giudiziaria che riguarda esclusivamente la sfera professionale di Santagata poiché relativa, nel complesso, al periodo tra il 2008 e il 2015, quando non ricopriva l’incarico di sindaco. – continua sotto –
L’inchiesta fu avviata dalla Procura di Ferrara diversi anni fa. Nel luglio 2014 la Guardia di Finanza eseguì una perquisizione nello studio commerciale di Santagata, allora consigliere di opposizione, per reperire documentazione su una società napoletana di Giugliano. Nel 2015, durante un interrogatorio, il professionista negò le accuse, riferendo di non aver mai tenuto la contabilità delle società di cui risultava consulente fiscale e, in alcuni casi, anche socio. Al termine delle indagini la Procura formulava una serie di accuse a Santagata, ritenuto “gestore di fatto” di diverse società e responsabile di: “Indebita compensazione di imposta per somme variabili da 52mila a 287mila euro di 4 società con sedi a Giugliano e Carinaro (per un totale di oltre 2,2 milioni di euro); indicazione nella dichiarazione Iva-Redditi di una società presentata per l’anno 2013 elementi fittizi per 486.066,11 euro più l’Iva pari a 98.293,88 euro; omissione per l’anno d’imposta 2011 della presentazione della dichiarazione Iva-Redditi di una società, pur conseguendo ricavi per 598.186,11 euro più l’Iva pari a 119.640 euro; distruzione o l’occultamento di libri e scritture contabili di tre società, così da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari. Come riferitoci dallo stesso Santagata, solo quest’ultima accusa è rimasta in piedi, e per la quale sarà processato, mentre le altre, come dicevamo, in parte sono state prescritte mentre per altre si è verificato il proscioglimento. – continua sotto –
La vicenda salì alla ribalta delle cronache nel 2019, nel pieno della campagna elettorale per le amministrative di Gricignano: in quel momento Santagata, reduce dallo scioglimento prematuro del Consiglio Comunale dopo pochi mesi di sindacatura, competeva con Vittorio Lettieri, suo ex vicesindaco e tra i fautori, insieme ad alcuni ex consiglieri di maggioranza e di tutta l’opposizione, della caduta della precedente amministrazione eletta nel 2018. Proprio Lettieri, utilizzando durante un pubblico comizio il filmato di una dichiarazione rilasciatagli da un imprenditore (col volto oscurato) originario di Gricignano e residente a Ferrara, definitosi “ex socio” di Santagata, denunciò il presunto coinvolgimento del suo avversario in un’inchiesta su reati tributari (guarda il video). Santagata, in realtà, anticipò Lettieri qualche giorno prima attraverso un video su Facebook, sottolineando, come poi avrebbe fatto anch’egli in un comizio, di non avere indagini in corso e non aver mai riportato condanne, e sintetizzando il tutto come “una bomba di fango” (guarda il video). Un caso che Pupia ribattezzò “Mark Caltagirone”, considerato il “misterioso” uomo del filmato. – continua sotto –
“Mi dichiaro estraneo ai fatti contestati e, confidando nella giustizia, sono certo che, al termine del procedimento, sarò prosciolto anche dall’unico capo di imputazione rimasto, dal momento che ho sempre consegnato agli inquirenti tutti i documenti contabili in mio possesso”, dichiara a Pupia il sindaco Santagata, convinto che sarebbe stato “prosciolto dagli altri reati contestati anche senza la prescrizione”. – continua sotto –
Alle accuse del capogruppo dell’opposizione, Vittorio Lettieri, il quale ha ribadito che il sindaco avrebbe “mentito” e “preso in giro” l’intera cittadinanza per non aver riferito dell’indagine a cui era sottoposto, Santagata commenta: “Nel 2015 ero stato sentito dagli investigatori ma non risultavo indagato, tant’è che fino alla campagna elettorale, sia nel 2018 che nel 2019, non figuravo indagato nel registro delle notizie di reato (il certificato cosiddetto “335”, ndr.) e il mio casellario giudiziario era negativo. Tra l’altro, non ho mai ricevuto avvisi di garanzia, sono venuto a conoscenza della richiesta di rinvio a giudizio solo lo scorso settembre, tramite i giornali. Quindi, cosa avrei ‘nascosto’? Quando e come avrei mentito? Addirittura chiedono le mie dimissioni. E per quale motivo dovrei dimettermi? Sono accuse campate in aria”. E qui lancia una stoccata agli oppositori: “L’azione della minoranza, purtroppo, si conferma proiettata esclusivamente su accuse personali. Non c’è traccia di argomenti tesi ad elevare il dibattito politico e sociale sul nostro territorio. Il loro obiettivo è solo denigrare l’avversario. Nonostante non dia adito a certe accuse infondate, resto comunque dispiaciuto perché ciò non giova alla nostra comunità”.