Dopo i tre nipoti del boss e le loro “contabili”, anche l’imprenditore Paolo Siciliano, ritenuto colluso, è stato scarcerato nell’ambito dell’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sull’infiltrazione del clan Zagaria nel business dei supermercati. – continua sotto –
Siciliano, operante nella grande distribuzione alimentare con noti marchi e numerosi punti vendita tra Caserta e Napoli, considerato il socio di Filippo Capaldo, nipote dell’ex superlatitante Michele Zagaria, è tornato in libertà su decisione del Tribunale del Riesame di Napoli, al quale si erano rivolti i legali dell’imprenditore, Claudio Sgambato e Federico Simoncelli. – continua sotto –
Si tratta di un collegio giudicante diverso da quello che l’otto febbraio scorso aveva deciso di annullare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere e, dunque, scarcerare, i fratelli Filippo, Nicola e Mario Francesco Capaldo (figli di Beatrice Zagaria, sorella di Michele), le due contabili Michela Di Nuzzo e la madre Viola Ianniello, e il marito della prima, Giovanni Merola; una pronuncia che come quella di ieri sera relativa a Siciliano, dà un “colpo” importante alla tenuta dell’indagine dell’antimafia napoletana. – continua sotto –
L’inchiesta aveva portato ad otto arresti il 22 gennaio scorso, ma in pochi giorni il Riesame ha annullato tutte le misure cautelari. Per gli inquirenti negli anni Filippo Capaldo, ritenuto l’erede del boss Zagaria, sarebbe entrato in società con Siciliano, gestore di decine di supermercati, costituendo, intestandole a prestanomi, diverse società produttrici di beni alimentari che rifornivano i supermercati, controllate di fatto dai fratelli di Filippo.