Aversa (Caserta) – «Se dici una menzogna enorme e continui a ripeterla, prima o poi il popolo ci crederà. La menzogna si può mantenere per il tempo in cui lo Stato riesce a schermare la gente dalle conseguenze politiche, economiche e militari della menzogna stessa. Diventa così di vitale importanza per lo Stato usare tutto il suo potere per reprimere il dissenso, perché la verità è il nemico mortale della menzogna e, di conseguenza, la verità è il più grande nemico dello Stato». Utilizza questa frase del politico e giornalista tedesco Joseph Göbbels la consigliera comunale del Pd Eugenia D’Angelo descrive quello che ritiene il “lietmotiv” che ispirerebbe i “ghost writer” e “mental coach” dell’amministrazione guidata da Alfonso Golia. – continua sotto –
E cita, a tal proposito, un comunicato stampa dell’assessore Mario De Michele in cui afferma che “continua il percorso di legalità e trasparenza perseguito dall’Amministrazione Comunale nel recupero delle morosità delle entrate patrimoniali. Tale attività si traduce in un’evidente e tangibile azione di risanamento del bilancio comunale, contrariamente a quanti ritenevano di dover stralciare, e quindi di fatto condonare, le somme vantate e non pagate”. «Partiamo da una premessa. – esordisce D’Angelo – Noi siamo felici che il Comune di Aversa finalmente riscuota crediti mai riscossi prima per manifesta incapacità di direzione e di gestione della macchina amministrativa da parte di chi è preposto a tale compito. Ma non possiamo tacere sull’affermazione secondo la quale qualcuno avrebbe chiesto di stralciare, e quindi di fatto condonare, le somme vantate e non pagate, tesi peraltro già sostenuta, in altre occasioni, dal sindaco Golia e da qualche assessore. Questa è una menzogna, senza mezzi termini». – continua sotto –
«Abbiamo sostenuto – continua la consigliera Dem – che, ai fini di una effettiva trasparenza contabile, i crediti, ritenuti di difficile esigibilità e comunque quelli più vecchi di 3/5 anni, fossero spostati dai conti della Gestione di Competenza ai conti delle Immobilizzazioni o dell’Attivo circolante (a seconda della data del credito) dello Stato Patrimoniale del Bilancio Comunale. Poi, azionate le azioni di sollecito ed ingiunzione anche coattiva, alla loro riscossione il credito incassato sarebbe stato stralciato dallo Stato Patrimoniale e sarebbe stato inserito tra le entrate di cassa, rendendo le somme effettivamente incassate disponibili per la gestione della spesa corrente. In particolare, riteniamo che questa prudenza contabile fosse ineludibile per l’enorme entità dei nostri crediti idrici, anche in considerazione che l’inoppugnabile documentazione in nostro possesso dimostra che essi non sono mai stati riaccertati. Solo in questo modo è possibile fare “pulizia” nel bilancio ed avere una virtuosa gestione della spesa corrente, sopprimendo quella superflua e liberando il Comune di Aversa da quella annosa mancanza di liquidità finanziaria che impedisce di fatto la cura della città. Purtroppo, pare che questo concetto così semplice sia di difficile comprensione. La prossima volta che discutiamo di bilancio, proviamo con i disegnini. Forse andrà meglio». – continua sotto –
«Invitiamo, poi, il sindaco Golia – incalza D’Angelo – ad evitare decotte frasi come “pagare tutti per pagare meno”. Da lui ci aspetteremmo che esprimesse qualche concetto un po’ più complesso che darebbe, finalmente, a circa 20 mesi dall’inizio del suo mandato, l’dea della sua visione della città. D’altronde, è il sindaco. E allora ci dica cosa intende fare per decongestionare il traffico e per sostenere la vivacità del commercio cittadino nella Ztl, visto che la proposta delle navette elettriche, avanzata insieme con altri consiglieri, è stata accantonata in attesa di progressive e luminose indicazioni, ancora non arrivate, di emeriti professori universitari convolti in una delle tante convenzioni che servono solo a fare selfie e dirette Facebook e Instagram. E allora ci dica cosa intende fare per regolamentare l’inquinamento acustico cittadino visto che il relativo Regolamento, da me approntato e poi approvato in Prima Commissione, giace da mesi, fra poco fa il compleanno, in attesa della sua approvazione. Questo regolamento è propedeutico per il regolamento disciplinante la movida, unica via per contemperare le esigenze dei commercianti – soprattutto della categoria somministrazioni e bevande – e i residenti. Quando finirà anche questo lockdown parziale, che succederà?». – continua sotto –
«E allora – aggiunge – ci dica perché, nonostante il lunghissimo periodo di chiusura per lockdown, alla riapertura le scuole erano inagibili per infiltrazioni e guasti vari. Forse sarebbe stato preferibile che durante il lockdown, invece di fare il “Chuck Norris di noi altri”, pattugliando il territorio deserto e propinandoci interminabili dirette Facebook, avesse programmato i lavori nelle scuole per renderle immediatamente utilizzate dai docenti e dagli alunni al rientro in presenza. E ci dica anche perché, nonostante l’affitto di un edificio di proprietà privata che ci costa, tra canoni e ristrutturazione, la bellezza di circa 100mila euro per nove mesi, in alcuni plessi le scolaresche sono costrette a fare ancora i doppi turni. E lascio stare altri temi caldi – Mercato Ortofrutticolo, Puc, Appalto della gestione delle strisce blu, Appalto Sogert, gestione delle Politiche Sociali e dell’Ambito C6, Ztl – per carità di patria. Questo – conclude D’Angelo – si chiama programmazione dell’attività amministrativa. Ma la puoi fare solo se hai in testa un’idea di città. Il sindaco ce l’ha? La tirasse fuori».