Aversa, D’Angelo: “Su standard Via Ruffilli ci sono interessi privati?”

di Redazione

Aversa (Caserta) – La consigliera comunale Eugenia D’Angelo, presidente della Prima Commissione, interviene sulla delibera di giunta (la numero 29 del 12 febbraio scorso) approvata su proposta degli assessori all’Ambiente, Elena Caterino, e allo Sport e Cultura, Luisa Melillo. Con il provvedimento l’esecutivo Golia ha individuato uno standard urbanistico in via Ruffilli per destinarlo ad attività sportive gratuite per i cittadini aversani da svolgersi all’aperto, secondo quanto previsto dalla “Linea di Intervento 2” dell’Avviso Pubblico, destinato ai Comuni, denominato “Progetto Sport nei Parchi”. – continua sotto – 

Nell’Avviso Pubblico era specificato che “Sport e Salute spa e Associazione Nazionale Comuni Italiani – Anci (le “Parti”), in data 10 novembre 2020, hanno siglato un protocollo d’intesa con il quale hanno convenuto di predisporre un Piano d’azione per la messa a sistema, l’allestimento, il recupero, la fruizione e la gestione di attrezzature, servizi ed attività sportive e motorie nei parchi urbani. Uno degli obiettivi del piano è quello di promuovere in favore di tutti i Comuni italiani il progetto “Sport nei parchi”.  “Tale avviso pubblico – commenta D’Angelo – scadeva il 15 febbraio scorso e la delibera di giunta è datata 12 febbraio. Come al solito, l’esecutivo targato Golia arriva sempre, ormai è una prassi consolidata, in ‘zona cesarini’ e in affanno. E questo nonostante la Commissione Sport e Cultura avesse convocato l’assessore competente, Melillo, in data 27 gennaio e 9 febbraio, per discutere, tra gli altri punti all’ordine del giorno, anche l’individuazione delle zone all’interno dei parchi cittadini in cui permettere l’esercizio delle previste attività sportive. Era stata invitata anche l’assessore all’Ambiente, Caterino, su altre questioni, ma in quella sede avrebbe avuto la possibilità di esprimere e di illustrare le sue valutazioni nel merito. Nessuna dei due assessori si è presentata alle convocazioni”. – continua sotto – 

“In un’attività amministrativa avente un minimo di programmazione – sostiene D’Angelo – si sarebbe dovuto cogliere al volo questa bellissima opportunità per sottrarre dal degrado e dall’incuria i parchi urbani aversani: Parco Balsamo, Parco Grassia, in primis; un’area nello stesso Parco Pozzi e magari un’area all’interno della zona Pip; per permettere ai cittadini delle varie zone di Aversa – sud, est, centro e nord – di poter praticare l’attività sportiva gratuita nelle immediate vicinanze della propria abitazione, anche a scopo cautelativo vista l’attuale pandemia Covid. Ma questo sarebbe ordinaria gestione in un’attività e in una programmazione amministrativa che tenga a cuore gli interessi della città e dei suoi cittadini.  In questa ottica, la scelta dello standard urbanistico di via Ruffilli è inspiegabile: uno standard di dimensioni medio-piccole, ubicato in una strada senza uscita con un accesso strettissimo, nei pressi del cimitero cittadino, che dovrebbe accogliere una notevole mole di bambini e adulti interessati a praticare sport a titolo gratuito, stante anche la chiusura delle palestre private”. – continua sotto – 

“Non solo. – prosegue la consigliera – Lo standard di via Ruffilli è di proprietà comunale e la Prima Commissione – competente al Patrimonio – non è mai stata consultata in merito a tale scelta e la delibera 29/2021 non è sottoscritta dall’assessore al Patrimonio. E ancora: la Prima Commissione ha approvato il regolamento per gli Standard Urbanistici già il 30 gennaio scorso, poi trasmesso alla Commissione Statuto a febbraio 2020. Ad un anno, il regolamento per gli Standard non è stato approvato in Commissione Statuto e, ovviamente, neanche portato all’esame del Consiglio Comunale. Perché? A noi, consiglieri comunali e presidenti di commissione, non è concesso saperlo”. – continua sotto – 

A questo punto, D’Angelo chiede formalmente al sindaco e agli assessori firmatari della delibera 29/2021: “È legittimo supporre che la scelta di tale standard sia avvenuta sulla base di valutazioni che nulla hanno a che vedere con gli interessi prioritari dei cittadini aversani? Che tale scelta sia frutto di una gestione compiacente del Patrimonio cittadino volto a favorire interessi privati, di cui l’assessore Caterino si è fatta portavoce nella Giunta Municipale pur non rientrando nelle sue deleghe sia lo Sport che il Patrimonio? E che il sindaco, insieme a tutta la giunta municipale, si sia reso complice di questa scelta logisticamente e amministrativamente inspiegabile oltre che profondamente errata? Appaiono, poi, quanto meno inopportune le melense dichiarazioni, via Facebook, dei due assessori tecnici (si chiarisce che l’assessore Caterino è un assessore tecnico e non un assessore ‘politico’ in quota Pd) in cui si ergono e si autoincensano quali pilastri della legalità: questa si misura dalla trasparenza degli atti amministrativi e non da una ormai insopportabile autoproclamazione troppe volte esibita alla città e tradita dai fatti concreti”. – continua sotto – 

D’Angelo fa un’ultima annotazione: “Il sindaco dovrebbe sapere, se lo avesse mai letto, che lo Statuto del Pd non prevede per i circoli cittadini il ruolo di presidente del partito ma solo del coordinatore-segretario cittadino. La prossima volta, prima di fare dichiarazioni pubbliche, studi. Per il resto, lasciamo ai cittadini le possibili deduzioni”.

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