Aversa (Caserta) – “Perché finora l’amministrazione non è intervenuta ripristinando la legalità e dando risposte ai cittadini? Perché si consente alla società Sogert Spa di operare in nome e per conto del Comune di Aversa a distanza di oltre 6 mesi dall’inizio della gestione senza mai avere stipulato il contratto? Per quale motivo, a prescindere dalla legittimità dell’inizio della gestione nelle more della stipula del contratto, dopo oltre 6 mesi tale contratto non è stato ancora stipulato? Perché, nonostante gli obblighi disattesi che discendono da una procedura ad evidenza pubblica, si favorisce l’operatore Sogert in danno della collettività?”. Sono gli interrogativi che pone Alfonso Oliva, consigliere comunale di opposizione in quota Fratelli d’Italia, in un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al sindaco Alfonso Golia, all’assessore alle Finanze Francesca Sagliocco, al presidente del Consiglio Comunale, Carmine Palmiero, alla segretaria comunale, al dirigente dei servizi finanziari e, per conoscenza, al Prefetto di Caserta. – continua sotto –
Ritenendo “incredibili” le affermazioni dell’assessore Francesca Sagliocco sull’affidamento del servizio di riscossione tributi alla Sogert Spa, le quali, a suo avviso, “gettano ombre e fanno sorgere dubbi e interrogativi a cui si spera che vengano date esaurienti risposte”, Oliva ribadisce che “le attività poste in essere da parte della Sogert in nome e per conto del comune di Aversa sono iniziate ormai da oltre 6 mesi, a seguito di un verbale di consegna siglato in data 30 luglio 2020 e approvato con decreto dirigenziale 454-70 di pari data della dirigente Gemma Accardo, senza però avere ancora, a tutt’oggi, sottoscritto il contratto e aperto nella città di Aversa un ufficio a disposizione dei cittadini e contribuenti aversani così come previsto dagli atti di gara che imponevano, in mancanza, pena la rescissione immediata del contratto, l’apertura dell’ufficio nei 30 giorni successivi all’avvio del servizio”. – continua sotto –
“L’assessore Sagliocco – prosegue l’avvocato Oliva – ha giustificato tale circostanza con la mancata sottoscrizione del relativo contratto, sostenendo che il provvedimento del 30 luglio scorso consentirebbe alla Sogert di operare in nome e per conto del Comune di Aversa anche in assenza dello contratto stesso, quindi da ciò sembra derivare che non vi sarebbe nessun obbligo relativamente all’apertura dell’ufficio se non dopo la sottoscrizione del contratto. In altre parole l’assessore non ritiene valido un obbligo, previsto negli atti di gara, solo perché esso dipende da un adempimento che non è stato fatto. Inoltre, poiché si è operato grazie ad un verbale di consegna ritenuto rispondente alla legge in termini di legittimità, inspiegabilmente, neanche nei successivi 6 mesi è stato più stipulato il relativo contratto. Nel citato verbale di consegna in realtà si legge che il servizio viene affidato ‘sotto riserva di legge’ e nelle more della stipula del contratto secondo quanto previsto dal comma 9 dell’articolo 32 del Codice degli Appalti, ovvero rispettando il decorso del termine di 35 giorni prima della stipula. Superato tale termine invece, per motivi che si ignorano, il contratto non è stato più firmato, e la Sogert Spa ha continuato a operare sempre in virtù di quel verbale di consegna, di fatto esercitando poteri e funzioni pubbliche in nome e per conto del Comune di Aversa, firmando tra l’altro manifesti con intestazione dell’Ente, e iniziando l’attività di censimento sul territorio comunale”. – continua sotto –
Sempre l’assessore Sagliocco, incalza Oliva, “incredibilmente, giustifica la mancanza dell’apertura dello sportello in loco con l’assenza del contratto: a tal uopo il tenore letterale del verbale di consegna siglato tra le parti, senza lasciare spazio ad interpretazioni, prescrive la decorrenza del servizio dalla sua sottoscrizione, e reca l’obbligo per l’impresa di rispettare, per l’esecuzione dei servizi, tutte le prescrizioni previste dal capitolato e dagli atti di gara; lo stesso documento chiarisce che la stipula del contratto dovrà avvenire con le modalità dell’articolo 32, comma 9, del Codice degli Appalti, e inoltre nel manifesto firmato dalla dottoressa Gemma Accardo datato 30 luglio 2020 fatto affiggere per avvisare i contribuenti, si precisa espressamente che ‘lo sportello sito in Teverola è solo temporaneo e che, dal mese di settembre 2020, sarà operativo uno sportello sul territorio cittadino’. Perché questo non si è più verificato?”. – continua sotto –
“Intanto, alla Sogert – continua l’esponente di Fdi – sono stati consegnati anche atti da notificare ai contribuenti (solleciti del Servizio Idrico) che non rientrano nelle attività di riscossione coattiva oggetto della gara, in quanto per ‘riscossione coattiva’ si intendono tutti gli atti ‘certi, liquidi ed esigibili’, con la sola eccezione Tosap e Imposta sulla Pubblicità, peraltro abrogate con decorrenza 1 gennaio 2021. Affidare attività non contemplate negli atti della gara significa favorire la ditta assegnataria rispetto ad altre partecipanti, che hanno formulato la loro offerta contando unicamente sulle attività previste in gara, e allo stesso modo preventivando costi come quello di un ufficio in città nel quale accogliere i contribuenti, costi che invece la Sogert fino ad ora non ha sostenuto, e quindi in tal modo alterando le condizioni di gestione. Sembrerebbe che l’assessore Sagliocco sia stata colta da abbaglio dei sensi, visto che invece di spiegare tutte queste incongruenze suscita ulteriori perplessità affermando di aver intenzione di aprire lo sportello all’interno del Comune, facendo risparmiare altri soldi alla Sogert, nonostante quanto previsto nel capitolato di gara. In tal modo la Sogert sarebbe ancora chiaramente favorita calpestando i diritti di altre società partecipanti che avevano preventivato costi maggiori nel rispetto delle regole di partecipazione”. – continua sotto –
Oliva rileva, inoltre, “un diverso trattamento anche rispetto ad altre procedure espletate dal Comune nello stesso periodo e ormai da tempo contrattualizzate, che nonostante ciò, per motivi mai chiariti, non riescono ad essere avviate, determinando così un notevole danno economico alle ditte aggiudicatarie e facendo sorgere dubbi per la disparità di trattamento riservato a soggetti diversi, come se venissero usati ‘due pesi e due misure’ a seconda dell’operatore affidatario, giusta Pec del sottoscritto del 13 gennaio 2021”. E sottolinea, infine, “che la Legge 27.12.2019 numero 160 Finanziaria 2020-2022, abrogando Tosap e Icp, ha introdotto con decorrenza 1 gennaio 2021 il Canone Unico Patrimoniale, che per la sua successiva applicazione, richiederà da parte del Comune l’approvazione del nuovo regolamento e relative tariffe. Questa nuova entrata, essendo un canone patrimoniale, ha diversa natura giuridica rispetto alle precedenti tassa Tosap e imposta Icp già previste nella gara, per cui ci si chiede come potrà essere più stipulato in data successiva un contratto che includa la gestione di tali canoni in sostituzione di Tosap e Icp senza che ciò possa configurare un vero e proprio affidamento diretto?”.