«Sant’Arpino Città in Comune»: “Rivedere Piano Urbanistico, basta cemento”

di Redazione

Sant’Arpino (Caserta) – Riceviamo a pubblichiamo nota del gruppo “Sant’Arpino Città in Comune” – «Siamo oramai al completamento di un mandato amministrativo e alla vigilia del voto per il rinnovo del consiglio comunale e del sindaco; alla fine, dunque, di un quinquennio di emergenze amministrative continue, intrecciatesi, purtroppo, nell’ultimo anno con una grave emergenza sanitaria. Emergenze che hanno visto vecchi problemi acuirsi senza che le dovute risposte arrivassero ad arginarli ed a ridurli. Poco alla volta, tra mille difficoltà anche la comunità santarpinese sta tentando di uscire da un periodo di straordinaria emergenza sanitaria, ritrovandosi però a dover fare i conti con una realtà locale ancora una volta impossibilitata a fornire quelle risposte che anche i cittadini santarpinesi si sarebbero meritati, parimenti a tanti altri cittadini di comuni limitrofi; invece, qui a Sant’Arpino, ci si è visti aggrediti da ulteriori emergenze, certo non attribuibili ai pipistrelli cinesi. – continua sotto – 

Un tessuto produttivo, sociale e umano svilito che si è ritrovato (e si ritroverà per gli anni a venire) a fare i conti con le conseguenze di un dissesto finanziario di cui ancora non sono noti i “confini; una “privatizzazione dell’acqua pubblica che ha visto i relativi canoni schizzare all’insù, essendo negli ultimi due anni pressoché raddoppiati rispetto ai periodi precedenti, oltre ad aver innescato una totale incertezza in merito alla titolarità di alcuni servizi, non ultima la stessa pulizia delle caditoie stradali. – continua sotto – 

Un nuovo Piano Urbanistico Comunale che, invece di provvedere ad una giusta riorganizzazione dell’assetto urbanistico esistente, sembrerebbe prevedere la possibilità di ulteriore “cemento”, rischiando di fatto un depauperamento, anche economico, dell’esistente, non certo a vantaggio della collettività; tutto ciò senza alcuna risposta sostenibile circa il miglioramento delle attrezzature, delle necessità provenienti dal tessuto produttivo e commerciale esistente e soprattutto sul piano del miglioramento ambientale. – continua sotto – 

Eppure siamo in piena emergenza ambientale, pienamente all’interno di un contesto territoriale tristamente noto come Terra dei Fuochi! Tumori alla mammella, asma, leucemie, malformazioni congenite. Ciò che da sempre ci veniva propinato, ai più alti livelli istituzionali, come un’ipotesi, ha ricevuto ora conferma dall’Istituto superiore di sanità: nella cosiddetta Terra dei fuochi c’è una “relazione causale o di concausa tra la presenza di siti di rifiuti incontrollati” e l’insorgenza di malattie che per decenni hanno distrutto vite e causato vittime e che ancora continuano. – continua sotto – 

E’ giunto il momento per cui ognuno contribuisca da dove può! Ai cittadini e alle aziende, anche agricole, l’onere di contribuire in termini di maggior senso civico, di una maggiore attenzione nello smaltimento dei rifiuti, soprattutto di quelli speciali, di una migliore raccolta differenziata (se sono importanti le percentuali di differenziata, è altrettanto importante la qualità della nostra differenziata), di un maggior rispetto della Casa Comune; alle istituzioni il dovere di monitorare il territorio anche attraverso una più estesa videosorveglianza e l’onere di un attento controllo del capitolato rifiuti affinché quest’ultimo venga applicato e rispettato in ogni sua singola previsione. – continua sotto – 

Su questi temi facciamo appello ai cittadini, alle associazioni, alle forze politiche, alle realtà produttive della nostra città, nella consapevolezza che laddove il consolidamento dell’esposizione debitoria dell’ente passa necessariamente attraverso un impegno e un sacrificio della cittadinanza santarpinese almeno per i prossimi 20 anni, il risanamento vero, per far sì che quanto accaduto non si ripeta ancora in futuro, dovrà passare soprattutto attraverso il combinato disposto di un decisivo miglioramento della capacità di riscossione dell’ente accompagnato ad una minore rigidità della spesa, ovvero, in definitiva, dovrà passare anche attraverso una rinnovata macchina amministrativa che veda il coinvolgimento di tutti i suoi funzionari, soprattutto di quelli migliori. – continua sotto – 

Riteniamo compito dei futuri amministratori rivedere, alla luce delle esigenze reali dei santarpinesi, il piano urbanistico comunale, consapevoli che lo sviluppo di Sant’Arpino passa necessariamente, se non esclusivamente, attraverso la valorizzazione del parco archeologico di Atella ed un miglioramento della qualità della vita, iniziando da una maggiore e migliore distribuzione di spazi e verde pubblico. Riteniamo, infine, doveroso, necessario, in quanto non ulteriormente sopportabile per la cittadinanza, a maggior ragione nelle condizioni date, rivedere l’adesione e l’affidamento diretto ad una società privata della gestione dell’acqua, e non soltanto dell’acqua. – continua sotto – 

Capiamo che evidentemente la gestione diretta non è più possibile nelle condizioni organizzative ed economiche dell’ente, ma se proprio era necessario esternalizzare perché affidarsi ad una società privata che ha quasi raddoppiato il prezzo di un bene preziosissimo per la cittadinanza come l’acqua, bene che dovrebbe sempre rimanere pubblico e alla portata di tutti? In merito, dunque, riteniamo indifferibile una seria consultazione con la città, dalla quale possa scaturire una decisione maggiormente aderente agli interessi e ai bisogni di Sant’Arpino, soprattutto in questa delicata fase. – continua sotto – 

Ed è su questi temi, e sulla condivisione di queste poche ma fondamentali proposte, nell’interesse dei santarpinesi, per il futuro di Sant’Arpino, che chiediamo un confronto con la città, con il mondo delle associazioni, dei movimenti e dei partiti, affinché si mettano da parte liti, tatticismi e personalismo, avendo esclusivamente a cuore Sant’Arpino, i suoi bisogni, il suo futuro e quello dell’intero agro. – continua sotto – 

Riteniamo fondamentale, in questi pochi mesi che ci dividono dalle elezioni, l’apertura di una seria riflessione sul futuro della città, che veda il coinvolgendo di tutti i progressisti e i democratici santarpinesi che vogliano condividere il percorso anche qui suggerito. Facciamo appello ai democratici santarpinesi e agli amici dei 5 stelle per l’inizio di un lavoro comune, “cambiando ciò che c’è da cambiare”, per la definizione di una piattaforma programmatica unica, prima tappa fondamentale per la definizione di un futuro programma di governo che unito ad una rinnovata compagine amministrativa possa far uscire Sant’Arpino dalle tante e diverse emergenze in atto e ristabilire le condizioni minime per un buon governo cittadino. – continua sotto – 

La gravità della situazione economica ed organizzativa dell’ente, associate all’emergenza pandemica in atto, che tante difficolta stanno creando alle piccole realtà produttive e alle stesse famiglie santarpinesi, richiedono competenza, serietà e collaborazione. Il voto, dunque, sintesi ultima di un programma di governo che attraverso la partecipazione ed il coinvolgimento più ampio e diretto possibile di donne e uomini possa far ripartire spedita questa beneamata città. Lo dobbiamo a noi stessi; lo dobbiamo, alle giovani generazioni. Ognuno faccia la propria parte».

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