Aversa (Caserta) – Giovedì 18 febbraio, alla Caritas Diocesana, si è tenuta una “riunione di sindaci” per discutere la sottoscrizione di un protocollo d’intesa volto a “collegare in rete”, oltre gli imprenditori e la Diocesi – che, nella persona del vescovo Angelo Spinillo era tra i promotori – anche le Pubbliche amministrazioni. A tal proposito, abbiamo rivolto alcune domande all’imprenditore aversano Giovanni Bo, patron dell’Esagono, presidente della sezione Turismo di Confindustria Caserta e presidente della rete imprenditoriale “Terra Normanna”. – continua sotto –
A cosa mira specificamente il protocollo d’intesa? «Innanzitutto, mi preme dire che, purtroppo, non tutti i sindaci invitati hanno potuto partecipare, evidentemente per impegni istituzionali inderogabili, ma poco importa in quanto, dovendo il protocollo d’intesa essere approvato dalle varie giunte per autorizzare i sindaci alla sottoscrizione, ci sarà tutto il tempo per tale “impegno”. Quello che è importante è che quando arriveranno le richieste degli imprenditori con la presentazione di progetti per richiedere il riconoscimento della “compatibilità urbanistica” (preludio ad una ammissibilità per il rilascio della necessaria concessione edilizia) possano consentire una “corsia preferenziale” prescindendo dal fatidico “numero di protocollo”». – continua sotto –
Ma come è andato l’incontro? «Gli interventi, innanzitutto nel non semplicemente “formale saluto” del vescovo Angelo Spinillo, con la sua figura di Pastore della Diocesi, che va oltre la Contea di Aversa, hanno voluto esortare innanzitutto gli amministratori a fare rete, in quanto nessuno si salva da solo! L’intervento dell’ingegner architetto Romualdo Guida è servito, poi, a dimostrare come la Terra Normanna, e non solo la città di Aversa, è molto appetibile turisticamente ed ha ben spiegato come i molti progetti degli Enti ecclesiastici, proposti per il Puc, siano importanti non solo per la “funzione sociale” degli stessi ma anche per il concreto recupero del centro storico sollecitandone l’inclusione nell’importante strumentazione urbanistica. L’intervento del dottor Guido Rossi, vicepresidente dell’Ordine dei Commercialisti di Napoli Nord, è servito a ribadire come i commercialisti siano pronti a sostenere i propri clienti nella partecipazione alla rete per il Contratto di Sviluppo “Terra Normanna”; mentre l’avvocato Carlo Maria Palmiero, estensore del “Contratto di Rete” ed evidentemente futuro estensore dell’accordo di programma finale, ha chiarito tutti i termini giuridici che regolano i rapporti tra gli imprenditori della rete ed ha anticipato, in linea di massima, i termini dell’accordo di programma che servirà per includere le opere pubbliche che le Pubbliche amministrazioni vorranno inserire, ottenendo la copertura totale, per implementare il contratto di sviluppo turistico “Terra Normanna” che verrà presentato ad Invitalia per il finanziamento». – continua sotto –
Cosa c’è da aspettarsi in particolare? «Il dottor Ciro Romano, della società Alden, responsabile di numerosi contratti di sviluppo, buon ultimo quello denominato “Costa d’Amalfi” che ha finanziato i progetti di ben 55 imprese, ha spiegato come per formare il “contratto” occorrono progetti per un valore complessivo di 50 milioni di euro (con singoli progetti di almeno 1,5 milioni di euro) mentre non ci sono limiti per le opere pubbliche che possono essere funzionali per “mettere in Rete” i progetti privati e per incrementare l’appetibilità turistica della Terra Normanna con la realizzazione di Musei (come quello in programma nell’ex Palazzo Rebursa in collaborazione con il Museo Mann), il Teatro-Auditorium nonché strade e parcheggi che, in primis, sono funzionali ad una “praticabilità” dei territori della Contea di Aversa».