Assenteismo, corruzione e appalti truccati nell’Asl Caserta: 12 arresti

di Redazione

Nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord, i carabinieri del Nas di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 18 persone (12 degli arresti domiciliari e 6 destinatarie di misure interdittive), residenti nella provincia di Caserta, responsabili a vario titolo, di associazione per delinquere, falso, ricettazione, truffa e corruzione, turbata libertà degli incanti, traffico illecito d’influenze ed altro. Si è anche eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni, per la somma complessiva di circa 1 milione e 580mila euro, nei confronti di 48 indagati. – continua sotto – 

Agli arresti domiciliari Luigi Carrizzone, ex funzionario del Dipartimento di Salute Mentale di Aversa, in congedo, che avrebbe ottenuto tangenti, e avrebbe gestito come socio di fatto due strutture di riabilitazione psichiatrica in cui indirizzava i pazienti che aveva in cura come funzionario medico dell’Asl, ovviamente a spese dell’azienda sanitaria, grazie alla complicità di alcuni colleghi. Tra questi ultimi sono finiti ai domiciliari anche lo psichiatra dell’Asl Nicola Bonacci e il dipendente Antonio Stabile. Arrestato, con l’accusa di aver siglato accordi corruttivi con i funzionari Asl, l’imprenditore Michele Schiavone di Sessa Aurunca, titolare di Rsa e centri per la riabilitazione psichiatrica, padre di Massimo, ex presidente del Consiglio comunale di Sessa Aurunca e candidato alle recenti regionali nel Pd. Coinvolgi anche i due imprenditori edili Alberto Marino di Casaluce e Antonio Papa di Marano di Napoli, che effettuavano lavori per l’Asl, e il commercialista Antonio Scarpa di Teverola. Ancora: Cuono Puzone, presidente della Misericordia di Caivano (Napoli), associazione privata che effettua il servizio di emergenza 118 nel Casertano, accusato di aver pagato tangenti ai funzionari del Dsm per avere alcuni appalti relativi al trasporto dei malati psichici. Tra gli indagati, per traffico di influenze, anche il presidente del Consiglio Reginale della Campania, Gennaro Oliviero (leggi qui). – continua sotto – 

L’indagine trae origine da una segnalazione, inviata ai carabinieri del Nas di Caserta da parte dell’Asl, riguardante anomalie nell’utilizzo del sistema informatico interno di gestione delle presenze, da parte di un dipendente che ne aveva accesso per la propria funzione di coordinatore amministrativo aziendale. Le prime attività investigative hanno permesso di raccogliere gravi indizi, anche grazie alle risultanze delle complesse attività tecniche, nonché rilevare una serie di illeciti allontanamenti dal servizio da parte di 22 soggetti, dipendenti dell’Asl di Caserta, per i quali, in data 25 novembre 2020, è già stata eseguita un’ordinanza cautelare per l’applicazione di misure interdittive per truffa ai danni dell’Asl. – continua sotto – 

Nel prosieguo delle indagini – supportate da riscontri alle numerose nuove intercettazioni delle conversazioni telefoniche ed ambientali, nonché dall’acquisizione ed analisi di migliaia di atti aziendali e delle imprese accreditate – è stato possibile evidenziare ipotesi delittuose nei confronti di 79 persone finalizzate alla turbata libertà degli incanti mediante: l’affidamento a poche ditte compiacenti, di lavori di adeguamento e ristrutturazione di locali aziendali gestiti direttamente dal Dipartimento di Salute Menale, in cambio di somme di danaro e regalie varie; una serie di falsi ed abusi, in ordine alla gestione di pazienti con patologie psichiatriche che venivano affidati a strutture esterne convenzionate (cogestori) senza alcuna valutazione del piano terapeutico riabilitativo da parte del competente organo specialistico (Uvi), assoggettando l’onere di degenza, dalla somma di diverse migliaia di euro per ciascun paziente, a carico dell’Asl di Caserta; l’affidamento dei servizi di trasporto in emergenza (118) ad un’associazione di volontariato i cui vertici, in cambio, corrispondevano ad uno dei componenti della commissione aggiudicatrice ed ad altri dipendenti compiacenti dell’Asl, regalie o altri vantaggi quali assunzioni di propri familiari; alla corruzione attribuibile ai gestori delle strutture di riabilitazione convenzionate che, in cambio dell’affidamento diretto dei pazienti e dell’omessa attività di controllo sui piani riabilitativi, corrispondevano periodicamente somme di danaro ed altre regalie ai funzionari pubblici che erano preposti alla tutela e corretta attività di recupero dei pazienti psichiatrici; alla gestione occulta da parte di alcuni funzionari dell’Asl, con intestazione fittizia a persone compiacenti, di strutture private convenzionate presso le quali venivano indirizzati i pazienti, affidati con onere a carico dell’Asl (diaria di circa 88 euro), direttamente dai medesimi funzionari; alla creazione di progetti finalizzati alla cura dei pazienti delle “fasce deboli”, di fatto mai attuati e dunque destinati alla sola spartizione delle somme di danaro pubblico investito, tra i sodali dipendenti del Dsm; all’affidamento pilotato di incarichi legali e mantenimento di apicali incarichi dirigenziali in seno all’Asl, mediante traffici di influenze illecite; all’acquisto di beni strumentali ad uso privato con i fondi pubblici dell’Asl; all’illecito allontanamento dal servizio, da parte di alcuni dipendenti dell’Asl, al fine di assolvere faccende personali e familiari.

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