Casal di Principe, demolito manufatto abusivo in zona San Donato

di Redazione

Casal di Principe (Caserta) – Nel corso della mattinata di lunedì 29 marzo (come già accaduto con diversi manufatti abusivi nei comuni di Cellole e Sessa Aurunca), è iniziata la demolizione di un’enorme struttura edilizia abusiva in cemento armato, a Casal di Principe, lungo il “Prolungamento San Donato”, costruita su vari livelli in sopraelevazione, di cui piano terra di circa 340 metri quadrati con 17 pilastri di sostegno in cemento armato, su cui poggia il solaio del primo piano delle stesse dimensioni del piano primo, con scala in cemento armato di collegamento. Su quest’ultimo solaio poggiano numerosi pilastri di sostegno in cemento armato e solaio latero cementizio posto al piano primo. Il piano di copertura allo stato grezzo ha una superficie di 340 metri quadrati con presenza di diversi balconi. – continua sotto – 

Il manufatto abusivo oggetto di demolizione (con conseguente ripristino dello stato dei luoghi) è imponente (oltre 1000 metri quadrati di superficie) ed avente anche un muro perimetrale in cemento armato di circa 30 metri di lunghezza per i lati destro e sinistro, con altezza di circa 3 metri. La pericolosità della costruzione è dovuta alla circostanza e che tutte le opere edilizie abusive sono state realizzate senza alcun criterio e sono prive di qualsiasi autorizzazione amministrativa e di agibilità-collaudo sismico, non essendo stato depositato, prima dell’inizio dei lavori, gli atti progettuali presso l’Ufficio dello Sportello Unico dell’Edilizia competente. Ciò provoca un pericolo per l’incolumità sia per le persone residenti e sia per i cittadini che frequentano la zona. La zona è coperta da diversi vincoli: vincolo sismico e di inedificabilità dal piano regolatore comunale (zona agricola). – continua sotto – 

L’ordine di demolizione, disposto dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, prevede l’abbattimento del manufatto, l’acquisizione dell’area di sedime sulla quale insisteva il manufatto abusivo, l’attivazione delle procedure tendenti al recupero delle spese giudiziarie nei confronti del costruttore abusivo, l’integrale applicazione della normativa in tema di sicurezza nei cantieri e recupero dei materiali residuati dalle demolizioni. – continua sotto – 

In una nota diramata dal procuratore Maria Antonietta Troncone si legge: “La Procura della Repubblica continua, pertanto, nella doverosa attività di demolizione dei manufatti abusivi consentendo, in tal modo, il ripristino dell’integrità del territorio, anche grazie all’efficiente funzionalità dell’Ufficio Demolizione, con personale di polizia giudiziaria, appartenente alla sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Carabinieri Forestale. L’attività di demolizione, come in genere l’attività di repressione/prevenzione, in realtà, sensibilizza le comunità a un uso del territorio appropriato e rispettoso; le demolizioni trasmettono il segnale inequivocabile che l’abusivismo viene combattuto fino in fondo e che, soprattutto, non è conveniente. Peraltro, la Procura, nell’individuazione dei manufatti abusivi da abbattere utilizza dei criteri di priorità, di natura oggettiva e predeterminata, che non rispettano il solo ordine cronologico, ma che tengono conto del bilanciamento dei beni/interessi costituzionalmente rilevanti in gioco (il bene/valore dell’ambiente, della salvaguardia del territorio (vincoli), dell’uguaglianza sostanziale, dell’equità, della ragionevolezza e solidarietà sociale, nonché della funzione della proprietà”.

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