Cesa (Caserta) – Il gruppo di opposizione “Uniti per Cesa” apprende con preoccupazione la vicenda giudiziaria che ha coinvolto, nei giorni scorsi, la società di Sant’Antonio Abate (Napoli) che si occupa della raccolta rifiuti anche a Cesa, alla la Guardia di Finanza ha sequestrato preventivamente beni del valore di oltre 1 milione e 200mila euro (leggi qui). – continua sotto –
Il provvedimento deriva dagli accertamenti di natura economico-finanziaria svolti dalla compagnia delle Fiamme gialle di Castellammare di Stabia, avviati a seguito di un’attività ispettiva di carattere fiscale che ha permesso di accertare che la società destinataria del sequestro avrebbe omesso il versamento di ritenute nei confronti dei propri dipendenti per lo stesso importo. La presunta condotta illecita, oltre all’indebito risparmio d’imposta, avrebbe consentito alla società di collocarsi sul mercato in una posizione di privilegio, con effetti distorsivi sulla concorrenza. – continua sotto –
“I lavoratori del cantiere di Cesa e i cittadini-contribuenti, meritano tutele e garanzie. Chiediamo agli uffici comunali di fare tutte le verifiche del caso”, commentano dal gruppo “Uniti”, sottolineando che “le Amministrazioni Comunali che concedono appalti per servizi pubblici hanno un preciso dovere di controllo e garanzia stabilito dalla legge e devono comunicare eventuali inadempienze dell’appaltatore alla Presidenza del Consiglio dei Ministri affinché, accertati i fatti, si possa anche decidere di escludere l’azienda dalla partecipazione a futuri appalti”.