33 arresti sono stati effettuati dal comando provinciale dei carabinieri di Cosenza nei confronti di persone ritenute legate al clan di ndrangheta Muto operante a Cetraro. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nell’ambito dell’operazione “Katarion”. – continua sotto –
Si tratta di esponenti di un’organizzazione, ritenuta egemone sul territorio e dedita al traffico di sostanza stupefacente operante nell’area dell’alto Tirreno cosentino, e di altre persone coinvolte nel commercio di droga. Le accuse sono di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti; produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti; estorsione, tentata e consumata, aggravata dal ricorso al metodo mafioso; detenzione illegale di armi da fuoco. – continua sotto –
Scoperto un bunker in fase di ultimazione nel corso di una perquisizione domiciliare nei confronti di uno degli esponenti di spicco del sodalizio criminale operante in una fascia compresa tra Guardia Piemontese a Scalea, con al centro Cetraro, mentre le piazze di spaccio sono state individuate e smantellate a Scalea, Santa Maria del Cedro, Belvedere Marittimo, Diamante e Buonvicino. I militari, inoltre, hanno trovato e sequestrato 700 grammi di cocaina e due chili di hashish. E’ proprio sul traffico di stupefacenti che la cosca aveva puntato grazie ad un broker operante nell’area della Locride da dove arrivava la cocaina, mentre la produzione di marijuana avveniva in maniera autonoma. – continua sotto –
In carcere sono finiti: Giuseppe Antonuccio, Mario Cianni, Poldino Cianni, Flavio Graziosi, Fabrizio Iannelli, Giuseppe Mandaliti, Pasquale Napoli, Maurizio Tommaselli, Luigi Tundis, Antonio Gianluca Vitale. Ai domiciliari: Casella Ciriaco, Giovanni Franco, Michele Iannelli, Alfonso Scaglione, Franco Scorza, Anna Maria Sollazzo, Alessio Carmine Tundis, Concettina Zicca. IN ALTO IL VIDEO