Valle di Maddaloni, per un decennio si appropria dei soldi del Comune: sequestrati beni a ex dipendente

di Redazione

A Valle di Maddaloni (Caserta), nel corso della mattinata di venerdì 5 marzo, i carabinieri della locale stazione hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di 2 conti correnti accesi in altrettanti istituti di credito e di 2 villette, il tutto del valore complessivo pari a circa 200mila euro, nei confronti di Pasquale Saccone, già funzionario dell’area finanziaria e del servizio economato del Comune e, successivamente ai fatti in questione, licenziato dall’Amministrazione.

L’attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, avviata a luglio 2019, anche attraverso attività tecnica ed info-investigativa, aveva consentito di disvelare l’attività illecita posta in essere dal dirigente, il quale, avendo per ragioni del suo ufficio o servizio la disponibilità di denaro, con più azioni esecutive di uno stesso disegno criminoso, se ne appropriava per un importo complessivo pari a 164.534 euro, nell’arco temporale dal 2010 al 2019 (ipotesi delittuose riconducibili nell’ambito delle fattispecie incriminatrici del peculato continuato). Tale situazione ha contribuito a determinare la forte posizione debitoria in cui versa quell’Ente, attualmente in dissesto finanziario.

La condotta criminosa dell’indagato si concretizzava mediante: l’accensione di finanziamenti personali, omettendo di applicarne le relative trattenute sulla propria retribuzione mensile; premi non dovuti e false maggiorazioni degli importi relativi alla propria retribuzione mensile; l’indebita appropriazione dei fondi destinati alle spese dell’economato. In ultimo, nel luglio del 2020, al fine di non restituire la somma di denaro sottratta al Comune negli anni, l’indagato fingeva di separarsi legalmente dalla moglie, alla quale trasferiva tutti i suoi immobili. Il giudice per le indagini preliminari, accogliendo la richiesta della Procura, dava atto della natura simulata di tale trasferimento e disponeva il sequestro di due villette, in caso di incapienza dei conti correnti intestati al dipendente pubblico infedele. Nominato dal tribunale, inoltre, un amministratore giudiziario che procederà alla gestione dei beni.

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