Aversa (Caserta) – Luci accese al mercato ortofrutticolo di Aversa. Luci di speranza quelle che si sono accese giovedì sera nella struttura di viale Europa chiusa dall’ormai lontano 10 ottobre del 2019, quando i carabinieri di Nas e Noe e gli ispettori dell’Asl decretarono la sospensione delle attività con prescrizione di opere da realizzare. – continua sotto –
Dopo 17 mesi di buio, finalmente una schiarita che fa ben sperare per il futuro anche se sono ancora molte le difficoltà che separano dalla riapertura, da quelle di natura burocratica a quelle legate alla spinosa vicenda del recupero delle somme che una parte degli operatori del mercato dovrebbero corrispondere al Comune di Aversa. «La ditta che ha rimesso in sesto l’impianto di illuminazione – ha dichiarato il vicesindaco con delega ai Lavori pubblici Benedetto Zoccola – ha effettuato una prova. I lavori sono finiti. Ora il dirigente competente dovrà inviare una Scia per la registrazione sanitaria all’Asl. Successivamente, ogni singolo operatore dovrà presentare una propria Scia per la propria postazione». – continua sotto –
Ma a rientrare nel mercato ortofrutticolo, nonostante siano trascorsi 17 mesi dalla chiusura coattiva, almeno in questa prima fase, non potranno essere tutti gli operatori ma solo una metà circa. «I lavori – ha dichiarato ancora il numero due della giunta guidata dal sindaco Alfonso Golia – hanno interessato praticamente l’intera struttura, almeno quelli di carattere generale, le opere comuni a tutti come le fogne, i bagni, il sistema antincendio. Appena si avrà l’opportunità di aprirlo integralmente si dovranno solo sostituire le coperture». – continua sotto –
Insomma, dovrebbero essere poco più di una ventina gli operatori che potrebbero rientrare a breve. Guarda caso sono, più o meno, lo stesso numero di quelli che, ad oggi, hanno scelto di regolarizzare la propria situazione debitoria nei confronti del Comune. L’ente, infatti, ha ingiunto ad una parte degli operatori il pagamento di arretrati per poco meno di due milioni di euro. Ad oggi sono una ventina quelli che hanno scelto di adempiere al proprio debito pagando o rateizzando in caso di somme più cospicue. Rimangono, ancora, una decina di operatori che hanno impugnato l’ingiunzione davanti ai magistrati del tribunale di Napoli Nord e, per il momento, si sono visti respingere la richiesta di sospensione mancando, secondo i giudici aversani, il danno non avendo l’ente locale attivato alcuna procedura esecutiva nei loro confronti. Ora si attende la discussione del merito nelle prossime settimane. – continua sotto –
Una situazione quella che si prospetta che accende ancora di più gli animi dei 54 operatori, tra coltivatori diretti e commissionari, che erano presenti nel mercato ortofrutticolo aversano prima di quel famigerato 10 ottobre di due anni fa. «Non è possibile – affermano all’unisono Maurizio Pollini, Mimmo Margherita e tanti altri – che dopo un anno e mezzo non si riesca ancora a riaprire la struttura. Sono oltre trecento le famiglie coinvolte comprese quelle impiegate nell’indotto che son in seria difficoltà economica. Non è possibile che dopo tanto tempo si continui a parlare senza che nulla di concreto si intravede all’orizzonte. Non accetteremo mai che solo ad una parte di noi sia consentito di far ritorno nel mercato di Viale Europa». Malumore anche tra gli operatori ritenuti morosi che lanciano al comune un preciso messaggio: «Non si può non fare entrare chi l’ente ritiene moroso. Una cosa è il nostro diritto a far ritorno nella struttura, sancito da un contratto mai impugnato da alcuno, un’altra quello di recuperare somme che, tra l’altro non riteniamo di dover pagare come esposto nelle nostre impugnazioni alle ingiunzioni che ci sono state notificate». – continua sotto –
In conclusione, da registrare la precisazione dell’amministrazione comunale sulla notizia che si era diffusa in città sul pagamento di 150mila euro per il servizio di vigilanza in costanza di chiusura del mercato. «Si tratta – ha dichiarato il vicesindaco Zoccola – di una fake news. Il servizio di vigilanza comunale non c’è. Tra l’altro, in questo periodo sono stati sottratti anche dei cavi che dovevano essere utilizzati per i lavori. Non si capisce chi e perché abbia interesse a mettere in giro queste illazioni».