Aversa (Caserta) – Oltre 1000 utenze ancora attive per la fornitura idrica ma intestate a defunti o società fallite, hanno provocato una voragine milionaria nelle casse del Comune di Aversa. Così la giunta presieduta dal sindaco Alfonso Golia, su proposta dell’assessore alle Finanze, Francesca Sagliocco, ha approvato una delibera che cerca di risolvere il problema almeno per quanto concerne le utenze intestate ai defunti, che sono 640, anche se qualcuno tra gli eredi paga regolarmente. – continua sotto –
Il provvedimento porta avanti l’iter di normalizzazione della banca dati degli utenti del servizio idrico integrato mediante la creazione di un gruppo di lavoro formato da quattro dipendenti comunali, in particolare due agenti della Polizia Municipale, un addetto alla localizzazione dei misuratori meccanici riferibili agli utenti per i quali si procede al riallineamento dei dati, e un addetto all’attività di aggiornamento delle posizioni contrattuali e contabili degli utenti. La task force, che dovrà essere operativa entro sette giorni dall’approvazione della delibera, dovrà avvalersi della necessaria collaborazione dell’Ufficio Anagrafe del Comune. Lo scopo è accelerare sulle volture dei contatori idrici intestati a defunti. – continua sotto –
“Continuiamo ad aprire alla città le porte del futuro e mettiamo una pietra tombale sul passato”, commenta il sindaco Golia, che spiega: “Abbiamo approvato una delibera, grazie all’instancabile lavoro dell’assessore Francesca Sagliocco, con la quale portiamo avanti l’iter di normalizzazione della banca dati degli utenti del servizio idrico integrato. Grazie a questo lavoro abbiamo avviato le volture dei contatori idrici intestati a defunti. Ovviamente va sottolineato che c’è chi da erede non si è sottratto al suo dovere, ma molte posizioni sono morose, e tutto ciò ha contribuito a creare una voragine milionaria. Sono orgoglioso del grande lavoro che tutti i giorni portiamo avanti lavorando fino a sera tardi insieme ai collaboratori comunali. Sicuramente la voragine dei conti comunali si è allargata a dismisura e si è messa la città sulle spalle dei cittadini onesti lasciando che migliaia e migliaia di persone non pagassero i canoni, tra cui soprattutto quelli del servizio idrico integrato. L’acqua”. – continua sotto –
“Noi – sottolinea il primo cittadino – non ci siamo voltati dall’altra parte e abbiamo avviato questo percorso di risanamento della città, che tanti provano a osteggiare per mantenere lo status quo. La normalizzazione di canoni e tributi è un passo fondamentale per risanare la città, migliorare servizi e la vivibilità. Cari concittadini, è finito il tempo in cui gli onesti si sentiranno emarginati, è finito il tempo in cui la virtù del rispetto della collettività viene vista come una debolezza, è finito il tempo di gravare sulle tasche di chi ha il senso civico a prescindere dalla presenza o meno dei controlli, è finito il tempo in cui si chiudono gli occhi dinanzi alle voragini nei conti comunali rimandando a domani. E’ arrivato il tempo in cui dobbiamo ridare dignità ai servizi di pubblica utilità chiedendo finora a chi ha preso senza pagare. Non ci fermeremo, non ci fermeranno. Io ci credo”.